l'onnivoro pugliese
In Puglia a destra non è rimasto nessuno: sono tutti nel “sistema” Emiliano
Il presidente della regione pensa di nominare al posto del dimissionario Lopalco l'ultimo sfidante schierato dai conservatori contro Nichi Vendola. Così Rocco Palese potrebbe essere il prossimo assessore alla Sanità pugliese
Andato via tra le polemiche l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, il governatore Michele Emiliano pensa di nominare assessore alla Sanità il “Dottor Sottile” della destra locale, Rocco Palese, ultimo sfidante schierato dai conservatori contro Nichi Vendola, nonché zelante vicepresidente della Commissione Bilancio per Forza Italia fino al 2018. Succede in Puglia, dove i confini delle alleanze non contano e tutto si tiene intorno a Big Mike, seduttore seriale di ceto politico destrorso a caccia di ricollocazione. L’indiscrezione, già riportata dal Foglio, si è materializzata in un dibattito nell’evento barese di Tgcom, nel quale Emiliano ha delineato la sua concezione fluida della politica: “Qui – ha spiegato lo sceicco Michele con un antefatto – le relazioni tra maggioranza e opposizione non sono drammatiche, al momento opportuno collaboriamo come se fossimo una unica squadra”. Il passaggio successivo è questo: “Ho chiesto a Palese di darmi una mano in un momento complicato”. Poi la “mazzata” al mondo delle professioni: “Ho scoperto che trasformare la società civile, ovvero un accademico bravissimo e anche simpatico come Pierluigi Lopalco, in un politico non è facile”.
Succede in Puglia che l’assessorato regionale più pesante della giunta giallorossa, quello alla Sanità, sia offerto all’ex uomo forte della destra fittiana e berlusconiana, e nessuno si scandalizza. Il tacco d’Italia, del resto, è considerato un emirato autonomo, dove la categoria politologica “centrosinistra” è ormai desueta, e nel lessico del presidente è molto più “à la page” la formula “coalizione dei pugliesi”. Con un sottinteso: “I pugliesi che stanno con me”, a prescindere dalla provenienza. E così a Bari, dove all’università tra gli anni sessanta e ottanta Beppe Vacca e un gruppo di solidi intellettuali (Franco Cassano su tutti) davano vita all’Ecole Barisienne per “portare avanti un modello di socialismo differente da quello dell’Est”, ecco, negli stessi ambienti accademici, a sentire il nome di Palese si tira un sospiro di sollievo: “Poteva andarci peggio. Emiliano avrebbe potuto scegliere anche un salviniano”. Il pensiero malizioso trovava riscontro nella scelta della Lega di indebolire il centrodestra, sabotando la candidatura di Raffaele Fitto nel 2020 e ora di schierarsi per una “opposizione costruttiva”.
Succede in Puglia che Rocco Palese sia solo l’ultima annessione del levantinismo onnivoro di Emiliano. Già nella sua giunta comunale di Bari non aveva avuto timore nel nominare l’ultimo segretario del Fronte della gioventù tatarelliano. Da qui una vera escalation: prima del medico Palese, tra le fila emilianiste l’ex An Leo Di Gioia è stato assessore all’Agricoltura (nella passata consiliatura), mentre nell’attuale giunta spiccano Gianni Stea (già consigliere regionale berlusconiano ora assessore regionale civico), Anita Maurodinoia (soprannominata Lady preferenze, cresciuta nel civismo di centrodestra e ora assessore regionale ai trasporti), Sebastiano Leo, assessore alla scuola (eletto con i centristi, in gioventù nel Msi). Ha radici familiari a destra anche l’assessore grillino al welfare Rosa Barone, nipote dell’ex deputato di An a Foggia, Antonio Pepe. Tra gli sponsor della giunta giallorossa anche Totò Ruggeri, già tesoriere nazionale Udc. Tanti quadri con un passato a destra hanno trovato spazio nel sottogoverno emilianista: ci sono Piero De Nicolo, di estrazione Pri, già dirigente regionale di An, vicino a Salvatore Tatarella (ora all’agenzia per le case popolari), Fabrizio D’Addario (nipote di un storico dirigente del Msi barese ora manager della sanità regionale), e Rocco De Franchi, brillante giovane avvocato (tra i maggiori registi della svolta green a Taranto) cresciuto in ambienti berlusconiani, adesso consigliere del presidente. All’Acquedotto pugliese troviamo un altro ex missino: è nel cda l’ex sindaco Francesco Crudele, già segretario del Fdg a Capurso, dove poi è stato sindaco. Di rilevanza nazionale è stato nelle ultime amministrative l’endorsement emilianista per Pippi Mellone, rieletto sindaco di Nardò con una lista ispirata alla corrente rautiana del Msi, “Andare Oltre” . In un elenco sterminato che genera la domanda spontanea su chi è rimasto in Puglia a destra, va menzionato anche l’autista di Emiliano, Gianni Paulicelli, che il governatore non nasconde di aver convertito da lidi ultrareazionari.
Succede dunque in Puglia che Emiliano lusinghi Rocco Palese come neo assessore alla Sanità (“Una delle personalità tecniche più rilevanti della Regione”), e il diretto interessato glissi con il Foglio con eleganza tutta salentina: “Sto uscendo da una riunione sulla spesa farmaceutica alla Asl di Lecce. Ho letto le dichiarazioni di Emiliano. La firma per la nomina? Dovete chiedere al presidente. In ogni caso ci vuole pazienza”. Ecco, succede in Puglia, dove – con pazienza – tutto si tiene, intorno allo sceicco Emiliano.