le restrizioni
Ecco il decreto della stretta. Ma slitta l'obbligo per la pubblica amministrazione
Tornano le mascherine all'aperto, green pass rafforzato esteso a bar, palestre e Rsa, terza dose dopo quattro mesi e divieto di feste, con discoteche chiuse fino a fine gennaio. Il punto dolente resta la scuola
Nel giorno in cui la variante Omicron viene stimata al 28 per cento, la bozza di decreto che esce dal Cdm conferma le indicazioni della cabina di regia (anche se alcune regioni avevano chiesto un intervento diverso sulle scuole, e questo nonostante la difesa della didattica in presenza da parte del premier Mario Draghi).
E dunque: le mascherine all’aperto diventano obbligatorie anche in zona bianca in tutta Italia; si prevede l’estensione dell’obbligo di green pass rafforzato fino al 31 gennaio per la ristorazione al chiuso anche al banco (quindi al bar potranno consumare al banco solo vaccinati e guariti), e si prevede anche il divieto di consumare cibo al cinema, a teatro e durante gli eventi sportivi. Non solo: la durata del green pass, dal primo febbraio, scende da nove a sei mesi, e si va verso la riduzione a 4 mesi dell’intervallo tra la seconda dose e il booster.
Nella bozza si legge poi che “fino alla cessazione dello stato di emergenza per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo, nonché per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto, è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2”. Stessa cosa per i mezzi di trasporto pubblico locali. Inoltre fino al 31 gennaio vige il divieto di feste ed eventi che implichino assembramenti all’aperto e si annuncia la chiusura delle discoteche dall’entrata in vigore del decreto. Resta però un sospeso: sull’obbligo del vaccino nella Pa, su impulso del ministro Renato Brunetta, si è deciso di rinviare la decisione in nome di una strategia che possa riguardare tutto il mondo lavoro (2,3 milioni di lavoratori sono però già soggetti a una forma di “obbligo” essendo impiegati nella scuola, nella sanità, nelle forze dell’ordine). Per l’ingresso nelle Rsa si prevede il booster oppure due dosi e il tampone. Stessa cosa per le Rsa.
C’è poi la questione del pericolo di contagio proveniente dall’estero. Nella bozza si prevede che “gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e di assistenza sanitaria al personale navigante del Ministero della salute” possano effettuare “anche a campione, presso gli scali aeroportuali, marittimi e terrestri, test antigenici o molecolari dei viaggiatori che fanno ingresso nel territorio nazionale. In caso di esito positivo al viaggiatore si applica la misura dell’isolamento fiduciario per un periodo di dieci giorni, ove necessario presso i Covid Hotel”.
Il punto dolente resta la scuola, visto il sovraccarico in capo alle Asl (per cui già era stato previsto l’intervento del commissario Francesco Paolo Figliuolo). La linea Draghi (scuole in presenza per quanto più possibile) sembra confermata nel decreto: “Al fine di assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi positivi nelle scuole per l’anno scolastico 2021-2022 il Ministero della difesa assicura il supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test per la ricerca di Sars-CoV-2 e di quelle correlate di analisi e di refertazione attraverso i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati sul territorio nazionale”. La copertura economica c’è, per 9 milioni di euro.