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Quirinale, ecco chi sono i delegati regionali che partecipano al voto
Oggi le regioni eleggono i propri rappresentanti, aggiuntivi ma essenziali per la conta finale che eleggerà il prossimo capo dello stato. Da nord a sud l'attenzione è sul consigliere d'opposizione che accompagna il governatore e il presidente del consiglio
Aggiuntivi, ma essenziali per la conta finale che eleggerà il prossimo presidente della Repubblica. Cartucce in più che i partiti agognano per la difficilissima sfida del Colle. Tra questa mattina e oggi pomeriggio diversi consigli regionali – dal Lazio, alla Campania, dal Veneto alla Basilicata – votano per nominare i loro delegati regionali che parteciperanno alle votazioni del parlamento in seduta comune per scegliere il nuovo capo dello stato. Ogni regione elegge tre delegati. Fa eccezioni la Valle d’Aosta a cui spetta un unico grande elettore, per un totale di 58. La consuetudine vuole che a recarsi a Roma per le elezioni quirinalizie siano il governatore, il presidente del consiglio (normalmente entrambi esponenti di maggioranza) e un consigliere di opposizione. Ma è prassi, non regola. Lo schema politico invece è simile ovunque: nelle regioni governate dal centrosinistra FdI, Lega e Fi si accapigliano per il delegato d’opposizione, in quelle amministrate dal centrodestra la sfida per il grande elettore di minoranza e tra Pd e M5S.
Lazio
Da via della Pisana, sede del consiglio regionale del Lazio, non arrivano eccezioni. Qui, questa mattina, insieme al presidente Nicola Zingaretti, il consiglio ha votato il presidente d’aula Marco Vincenzi, che ha ottenuto 31 voti, più dei 29 dello stesso Zingaretti. Con Vincenzi e Zinga, andrà a Montecitorio il consigliere di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera che con 11 preferenze ha sconfitto di un voto il consigliere forzista Giuseppe Simeone.
Abruzzo
In un’altra regione dove si è già votato nei giorni scorsi, l’Abruzzo governato dal centrodestra, la delega di opposizione è andata alla grillina Sara Marcozzi che il 24 gennaio sarà a Roma con il governatore di FdI Marco Marsilio e il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri di Forza Italia.
Lombardia
Anche in Lombardia questa mattina il consiglio regionale ha votato il governatore leghista Attilio Fontana e il presidente del consiglio, anche lui del Carroccio, Alessandro Fermi. La sorpresa è arrivata dal delegato di opposizione. Il grillino Dario Violi l’ha spuntata sul dem Fabio Pizzul, scatenando le ire del Pd. Il gruppo dem regionale in una nota ha attaccato la maggioranza: “Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno scelto un esponente del Movimento 5 stelle: il delegato delle opposizioni per l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica è stato scelto dal centrodestra". “L'interferenza della maggioranza nelle dinamiche dell'opposizione - prosegue la nota - è un fatto grave. Questi sono fatti politici che hanno un senso chiaro e hanno a che fare con l'obiettivo di Forza Italia di far eleggere Silvio Berlusconi come prossimo capo dello Stato”.
Nel corso della giornata in tanti hanno cercato di capire che cosa fosse accaduto. In Lombardia come in tutte le altre Regioni i delegati vengono votati a scrutinio segreto. A ciascun consigliere spettano due preferenze. Il governatore Fontana ne ha incassate 47, Fermi soltanto 31. In pratica, 16 consigliere di centrodestra che hanno scritto il nome di Fontana come prima preferenza non hanno scritto quello di Fermi come seconda. Così avrebbero permesso al M5s, che conta 13 consiglieri, di scavalcare la prima opposizione, il Pd, che ha 14 eletti. Il compunto finale infatti segnava 17 voti per il dem Pizzul e 22 per il grillino Violi.
Campania
In Campania invece il “complotto” con sempre protagonisti i grillini, parlava di un accordo tra centristi per escludere il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero ed eleggere al suo posto la capogruppo grillina Valeria Ciarambino. I retroscena giornalistici però sono stati smentiti dai fatti. Con il governatore dem Vincenzo De Luca (33 voti) è stato eletto proprio il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero (26 voti). Mentre la delega di minoranza è andata alla capogruppo di Forza Italia Annarita Patriarca (17 voti). E a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato proprio Ciarambino: “Il nostro intento non è mai stato quello di imporre un nome, quanto esclusivamente di dare forza a una linea e alla coalizione nazionale. Perché questo è il momento in cui devono prevalere senso di unità e responsabilità, le stesse caratteristiche che dovranno contraddistinguere chi avrà il compito di guidare il Paese nei prossimi sette anni".
Liguria
Nessuna sorpresa invece in Liguria. Il consiglio regionale ha votato come delegati per l'elezione del Quirinale il governatore Giovanni Toti, il presidente del Consiglio regionale leghista Gianmarco Medusei (entrambi con 17 voti) e il consigliere regionale del Pd Sergio Rossetti che con 8 voti ha scalzato il capogruppo M5s Fabio Tosi fermo a tre preferenze.
Umbria
Discorso analogo in Umbria, dove il consiglio regionale ha votato i suoi delegati. Saranno la governatrice leghista Donatella Tesei (7 voti), il presidente del Consiglio, l'esponente di Fratelli d'Italia Marco Squarta (5 voti) e il consigliere del Pd Fabio Paparelli (6 voti).
Piemonte
Ci sono anche i tre delegati del Piemonte. Il consiglio regionale piemontese, riunito in streaming questa mattina causa Covid, ha scelto con il voto segreto via posta elettronica il governatore di Forza Italia Alberto Cirio, il presidente del consiglio, il leghista Stefano Allasia, e il consigliere del Pd Domenico Ravetti.
Veneto
Eletti dal consiglio regionale anche i delegati del Veneto. Saranno il presidente leghista della Regione, Luca Zaia, il presidente del Consiglio regionale, anche lui del Carroccio, Roberto Ciambetti. Per le opposizioni invece il più votato è stato il capogruppo del Pd Giacomo Possamai.
Basilicata
Stesso schema anche nella Basilicata governata dall’ex generale della Guardia di Finanza e oggi esponente di Forza Italia Vito Bardi. Il 24 dicembre a Montecitorio insieme a lui andranno come delegati il presidente del consiglio regionale Carmine Cicala (9 voti) e il consigliere del Pd Roberto Cifarelli (5 voti).
Molise
Nel Molise governato dal centrodestra invece il delegato di minoranza va al M5s (che è in effetti la prima forza di opposizione con 6 consiglieri). Il consiglio regionale ha votato oltre al governatore forzista Donato Toma (6 voti) e al presidente del consiglio Salvatore Micone, Andrea Greco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, votato con il maggior numero di preferenze (8).
Le regioni che mancano all'appello
All’appello per completare la lista dei 58 delegati che si recheranno a Roma per scegliere il prossimo Presidente della Repubblica, mancano ancora le scelte di diversi consigli regionali. Domani in mattinata toccherà ai consiglieri di Valle d’Aosta e Marche votare, nel pomeriggio lo faranno i deputati dell’Assemblea regionali siciliana. Giovedì sarà il turno del voto dei consigli di Puglia, Calabria e Friuli-Venezia Giulia. Lunedì 17 si ripartirà con il Trentino. Gli ultimi grandi elettori saranno votati da Toscana ed Emilia-Romagna martedì 18.