l'intervento del ministro
Come non buttare alle ortiche le fatiche del Pnrr. Una guida
La scommessa sul ferro, l’attuazione e il rischio da evitare: le avventure elettorali. Ci scrive il ministro Giovannini
Nei prossimi dieci anni il paese sperimenterà una profonda trasformazione, grazie agli investimenti senza precedenti, non solo finanziati con i fondi europei, per potenziare e modernizzare le infrastrutture e i sistemi di mobilità secondo un modello di sviluppo sostenibile. Se con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e con il Piano complementare sono stati assegnati a questo tema oltre 61 miliardi di euro, la legge di Bilancio 2022 ha assegnato ulteriori 36,1 miliardi di euro, consentendo di estendere al 2030, e oltre, gli investimenti per la mobilità urbana sostenibile, i trasporti ferroviari e stradali, la tutela delle risorse idriche, ecc.
In particolare, sono previsti 12,3 miliardi di euro dal 2022 al 2026, 11,1 miliardi di euro dal 2027 al 2030, 12,6 miliardi di euro dal 2031 al 2036. In complesso, nei prossimi dieci anni il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili potrà contare su circa 100 miliardi di euro già stanziati, oltre che sui fondi ordinari, su risorse derivanti dal Fondo sviluppo e coesione 2021-27, senza considerare i fondi ordinari europei.
Questa inedita e straordinaria dotazione finanziaria per investimenti rappresenta la più grande occasione di spesa pubblica “buona” per realizzare quella trasformazione necessaria e urgente per garantire infrastrutture che migliorino la qualità della vita delle persone, consentano di eliminare le disuguaglianze territoriali, aumentare la competitività delle nostre imprese e di lottare contro la crisi climatica. Dietro le cifre ci sono progetti che rispondono a una visione sistemica necessaria per il futuro dell’Italia, descritta nell’Allegato infrastrutture al Documento di economia e finanza della scorsa estate, che è stata tanto apprezzata dalla Commissione europea da spingerla a recepire le nostre proposte di inclusione nella rete core Ten-T di nuovi tratti (come la linea ferroviaria Adriatica), condizione necessaria per accedere a ulteriori fondi europei.
La legge di Bilancio assegna 15,9 miliardi di euro agli interventi sulle infrastrutture ferroviarie, che rappresentano uno dei fattori cruciali della strategia di trasformazione della mobilità per favorire lo shift modale. Si tratta di risorse destinate a potenziare la linea Adriatica ad Alta velocità/Alta capacità che affronta un ritardo storico della rete ferroviaria italiana e integra gli investimenti previsti dal Pnrr e dal Pnc (25,1 miliardi di euro) per portare, tra l’altro, l’alta velocità nel Mezzogiorno e velocizzare le linee ferroviarie “trasversali”, dal versante tirrenico a quello adriatico.
Al trasporto pubblico locale e a quello rapido di massa (metropolitane, tramvie, ecc.) sono destinati 4,7 miliardi di euro, per rendere le aree urbane e le aree interne più vivibili e connesse, in modo sostenibile. La legge di Bilancio prevede anche l’aumento strutturale del Fondo per il concorso agli oneri del trasporto pubblico locale, che dagli attuali 4,95 miliardi di euro aumenterà gradualmente fino a raggiungere 5,35 miliardi di euro all’anno a partire dal 2026.
Viene poi creato il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile, dotato di 2 miliardi di euro, che finanzierà iniziative di trasformazione del sistema dei trasporti nel quadro della lotta al cambiamento climatico e della riduzione delle emissioni climalteranti. In particolare, gli interventi potranno andare al rinnovo del parco autobus, all’acquisto di treni a idrogeno, alla realizzazione di ciclovie, allo sviluppo del trasporto merci intermodale, all’adozione di carburanti alternativi per l’alimentazione di navi e aerei, al rinnovo dei mezzi adibiti all’autotrasporto. Il Fondo integra e potenzia gli investimenti previsti dal Pnrr indirizzati agli stessi settori, coerentemente con quanto previsto dal pacchetto europeo “Fit for 55”, orientato a ridurre del 55 per cento le emissioni di gas climalteranti entro il 2030 e a conseguire la decarbonizzazione entro il 2050.
Con la legge di Bilancio vengono stanziati circa 10,8 miliardi di euro per il potenziamento e la manutenzione delle infrastrutture stradali. Di questi: 1,4 miliardi di euro sono destinati a interventi su ponti e viadotti presenti sulle strade provinciali per il loro adeguamento rispetto alle linee guida emanate dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici; 3,3 miliardi al miglioramento delle strade di competenza di regioni, province e città metropolitane; 1,4 miliardi di euro sono destinati alle manutenzioni dell’autostrada A24-A25 e alla realizzazione dell’autostrada Tirrenica e dell’autostrada Cispadana.
La legge di Bilancio prevede poi 440 milioni di euro dal 2022 al 2027 per la realizzazione del “Piano invasi” basato su progetti già disponibili, andando a rafforzare l’impegno senza precedenti (3 miliardi di euro) per il miglioramento delle infrastrutture idriche previsto dal Pnrr. L’investimento del Mims sulle risorse idriche è fondamentale per colmare l’attuale gap infrastrutturale, soprattutto nel Mezzogiorno, e assicurare una loro gestione più efficiente nel quadro delle politiche nazionali di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Altri 695 milioni saranno usati per il completamento di opere avviate e per la demolizione di opere abusive, nonché per l’adeguamento dei contratti per opere pubbliche a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
Infine, la legge di Bilancio individua 384 milioni di euro di investimenti aggiuntivi per le Olimpiadi Milano-Cortina e 1,3 miliardi di euro per la pianificazione e la realizzazione delle opere e gli interventi funzionali al Giubileo.
Questa sintetica illustrazione rende evidenti le scelte compiute in questi mesi dal governo circa le priorità strategiche del paese, cui sono corrisposte azioni molto rilevanti per assicurare le risorse necessarie per investimenti destinati a incidere positivamente sullo sviluppo socio-economico, sulla riduzione delle disuguaglianze tra le diverse aree territoriali e sul processo di transizione ecologica. Ora dobbiamo tutti accelerare l’attuazione dei piani e realizzare gli investimenti programmati.
Enrico Giovannini
ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili