La situazione dei rifiuti a Roma è diventata surreale
Gualtieri aveva promesso di ripulire la Capitale entro Natale. Non solo non ce l'ha fatta, ma non ha ancora trovato una soluzione al problema. L'immondizia va fuori regione e non c’è nessuna nuova discarica in programma
Più passa il tempo e più per descrivere la situazione di rifiuti a Roma l’aggettivo giusto è traslitterato da puzzolente a surreale. Alcuni giorni fa Roberto Gualtieri ha esultato: “Il piano straordinario è terminato, la raccolta dei rifiuti è ulteriormente migliorata”. Il sindaco ha comunque ammesso che“c’è ancora molto da fare”. Ma poche ore dopo a dargli man forte ci ha pensato il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Sui rifiuti il sindaco e l’amministrazione hanno fatto un gran lavoro”. E qui la questione assume contorni fantascientifici. Da universo parallelo. Letteralmente. Eh sì, perché le soluzioni trovate fino a questo momento dall’attuale amministrazione sono quasi completamente sovrapponibili a quelle pensate da quella guidata da Virginia Raggi: i rifiuti vanno fuori regione e a Roma non c’è nessuna nuova discarica. Addirittura martedì Gualtieri, nella sua veste di primo della Città metropolitana, ha prorogato fino a giugno l’ordinanza per conferire i rifiuti di Roma nella discarica di Albano. La riapertura di quell’invaso fu la soluzione trovata mesi fa da Raggi per affrontare l’emergenza e, all’epoca, fu duramente contestata anche dal Pd romano. Sul sito di Albano, d’altronde, alcune rilevazioni dell’Arpa hanno evidenziato diverse criticità. Due consiglieri di maggioranza, in quota sinistra civica ecologista, hanno criticato il provvedimento. “Apprendiamo dell’ordinanza con preoccupazione, il governo aiuti Roma perché quella discarica è pericolosa”.
Per adesso, poi, Gualtieri, come Raggi prima di lui, non ha indicato alcun sito per la realizzazione della nuova discarica all’interno dei confini della Capitale. Sul punto l’ex sindaca ha rischiato il commissariamento da parte della Regione Lazio, evitato solo da una sentenza favorevole del Tar. Mentre Gualtieri si è salvato dal provvedimeno di alcuni mesi fa con cui Zingaretti ha commissariato la gestione dei rifiuti nella provincia di Latina, ma non a Roma. E adesso incassa i complimenti del governatore. Anche per il futuro sembra che il sindaco punti alla soluzione pensata da Raggi, con la trasformazione della discarica d’inerti (ghiaie e materiali di risulta) di Magliano romano in invaso per rifiuti urbani. Sull’autorizzazione di questa nuova discarica però pende la diffida presentata dai sindaci della zona all’area di Valutazione d’impatto ambientale della Regione a cambiare il parere negativo presentato nei mesi scorsi. Insomma, mentre la situazione si attorciglia, Gualtieri e Zingaretti sembrano puntare tutto sul piano industriale di Ama che dovrebbe contenere finalmente gli impianti che servono alla Capitale. Sarà presentato dal sindaco in conferenza stampa il 10 o l’11 febbraio.
Ma le questioni delicate non finiscono qui. Nelle scorse settimane si è concluso l’iter per il reperimento del nuovo responsabile dell’area Rifiuti regionale (la precedente dirigente, Flaminia Tosini, è stata arrestata lo scorso anno). A guidare temporaneamente l’ufficio era stata finora la direttrice generale della Regione Wanda D’Ercole. Proprio lei, nelle vesti di presidente della commissione, ha scelto per l’incarico un dirigente esterno, l’ingegnere Andrea Rafanelli, ex dipendente della Regione Toscana. Quest’ultimo però non avrebbe ancora preso servizio. Attualmente gli atti amministrativi dell’ufficio continua a firmarli D’Ercole. Il perché è un mistero. Sul profilo di Rafanelli i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia hanno presentato un’interrogazione per il suo coinvolgimento indiretto (e senza procedimenti giudiziari) nell’inchiesta Keu, un’inquietante vicenda sullo smaltimento illecito degli scarti delle concerie in Toscana.