L'incontro tra Di Maio e Casini
Il ministro degli Esteri, al contrario di Conte, punta a una soluzione condivisa. L'ex presidente della Camera vive una giornata forse decisiva per la sua candidatura, l'incrocio, che dicono casuale, con il grillino potrebbe rafforzare la sua posizione
Casuale, dicono. Ma in certe occasioni anche la casualità diventa significativa. Succede tutto intorno a mezzogiorno, davanti la sala riservata ai membri del governo a Montecitorio. Mentre i grandi elettori procedono secondo rito della chiama, Luigi Di Maio incrocia Pier Ferdinando Casini. Eccolo, il quirinabile più quotato di giornata e un suo possibile sostenitore. L'ex presidente della Camera vive del resto una giornata forse decisiva, per la sua candidatura. Perché un fronte centrista che passa da Renzi a Guerini, Toti e Bernini, insomma con addentellati un po' un tutti i partiti, ha deciso di votare per lui. Per pesarlo. Per contarsi. Per dare consistenza a un'ipotesi finora solo accennata.
E nella mattinata decisiva, ecco che Casini incontra Di Maio, il più mobile dei leader, quello che gioca su più tavoli. E che, a differenza di Giuseppe Conte, punta a una soluzione condivisa, che garantisca stabilità al governo. Una soluzione alla Casini, appunto