Il bis di Mattarella al Quirinale mette d'accordo tutti. L'unica incognita è Meloni
Tutti gli endorsement al presidente uscente, tranne uno. "Salvini propone di andare tutti a pregare per un altro mandato. Non voglio crederci", dice la leader di FdI. Ma Draghi incontra il capo dello stato e anche da Chigi arrivano segnali positivi
Il deputato del M5s Sergio Battelli al Foglio lo disse già due giorni fa, dopo il quarto scrutinio. "Il nome di Sergio Mattarella sulle schede è un segnale anche per il presidente: il Parlamento lo sta ancora chiamando".
D’altronde l’attuale capo dello stato aveva cominciato sin dalla prima chiama a ricevere i voti di chi desiderava mandare un messaggio ai propri leader: vogliamo stabilità. Dopo giorni di trattative mancate, alleanze variabili e nomi bruciati, quella che sembrava una mossa disperata di chi temeva che la corsa al Colle precipitasse pericolosamente verso una fine anticipata della legislatura, è diventata sempre di più una qualcosa di molto più concreto. Al sesto scrutinio ieri Mattarella ha raccolto 336 voti nonostante Pd e M5s avessero dato indicazione di votare scheda bianca.
Stamattina dopo il rinvio dei conclave dei leader era stato Enrico Letta a far intendere l’andazzo. “Dobbiamo tentare tutto il possibile per la quadratura del cerchio. Se non si riesce ad arrivare in fondo, e noi tenteremo di fare questo, dopo di che c'è la saggezza del Parlamento, assecondarla è democrazia”. Ma a dare il segnale che la questione si fa davvero seria sono state le dichiarazioni di Matteo Salvini. “Mattarella bis? Sì, ma è una scelta che va fatta con convinzione. Non può essere una scelta di ripiego”, ha detto il segretario del Carroccio. E poi ancora: “Non c'è un'intesa sul Capo dello Stato. Tanto vale che la squadra resti così com'è. Con Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi. A questo punto si va da Mattarella e gli si dice 'c'è bisogno di te'”. Non solo, anche da palazzo Chigi arrivano segnali positivi: “Se fosse Sergio Mattarella, il presidente Draghi sarebbe rincuorato”.
Dalla pancia del Transatlantico, già da un po', gli umori erano inequivocabili. Si rotola su Mattarella. Luigi Zanda rivela che anche Forza Italia si butterà su di lui: “Non ora. Dopo”. Ne parlava con Renato Brunetta. Lo stesso dicono i centristi. Da Gaetano Quagliariello: “Sarà Mattarella”, al deputato di Italia Viva Cosimo Ferri: “Proveremo con Casini. Se va male andiamo da Mattarella”. Anche Umberto Bossi al Foglio fa sapere: “Mattarella è una necessità. Non è un ripiego. Va bene. Non c’è scelta”. Solo Fratelli d'Italia rimane fuori da questo grande invito al bis. "Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci", scrive sui social Giorgia Meloni. “Per adesso – fanno sapere i meloniani - noi voteremo Nordio”.
Senza Fratelli d'Italia il presidente sarebbe disponibile al bis? Nel 2013 quando Napolitano fu rieletto pretese che a chiederglielo fosse una coalizione amplissima: centrosinistra e centrodestra. Ma allora comunque rimasero fuori i parlamentari grillini che votarono anche allo scrutinio decisivo Stefano Rodotà.
Il capo dello stato da mesi aveva mandato segnali più o meno espliciti per far capire di voler evitare questo scenario. Ma adesso? Se tutti lo chiamano? E così mentre al Quirinale sono cominciati i preparativi per la cerimonia di insediamento del prossimo presidente, che sempre di più somiglia al profilo dell'attuale inquilino del Colle, la domanda che preme diventa: chi andrà a chiederglielo?