verso l'addio?
Dopo il Quirinale il centrodestra sui territori rischia di scoppiare. A partire dalla Liguria
Le parole di Toti e la cena con l'ex governatore del Pd fanno infuriare la Lega ligure. Rixi: "Siamo sempre più distanti". Ora c'è il rischio che Salvini e Toti vadano separati alle prossime amministrative a Genova e Imperia
Sono passate meno di 48 ore e le acque nel centrodestra si sono giù intorbidite. La bocciatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati e la convergenza sul Mattarella bis, che hanno spaccato la coalizione, è probabile che producano presto strascichi sull'alleanza a livello locale. E più che il se, il vero interrogativo è il quando. Così, chi s'è incaricato di monitorare gli smottamenti che provengono da città e regioni amministrate dalla centrodestra ha già letto più di qualche sommovimento sotto traccia. Non è un caso che le prime crepe si siano indovinate in Liguria. E cioè nella regione governata da Giovanni Toti, uno dei due leader di Coraggio Italia, che poi guarda un po' è la formazione centrista additata da Meloni e Salvini di aver tramato per far capitolare la candidatura della presidente del Senato.
Oggi il deputato ligure della Lega Edoardo Rixi ha tenuto una conferenza stampa che i giornali locali avevano anticipato come "caldissima". Era molto attesa perché almeno un paio di elementi emersi nelle ultime ore leggendo le rassegne stampa hanno ingenerato scalpore e apprensione. Uno: Toti intervistato da Repubblica ha parlato della necessità di lavorare a un polo moderato con Forza Italia e Renzi e contestualmente approvare una nuova legge di stampo proporzionale. Due: ieri il presidente della regione è stato avvistato a cena sul porto di Genova con Claudio Burlando. ex governatore del Pd. Un incontro di cortesia o il sintomo di qualco'altro? La Lega locale è andata subito su tutte le furie. "La cena segreta ci lascia allibiti. Faremo un'interrogazione per capire cosa sta succedendo. C'è un sempre maggiore allontanamento della maggioranza in regione e vogliamo delle risposte", ha detto Rixi oggi. E se le parole dei leghisti hanno un peso specifico è anche perché Toti in regione è sostenuto da una maggioranza che si fonda anche sui numeri garantiti dal Carroccio. Oltre che a causa del fatto che nei prossimi mesi in regione si giocheranno due partite importanti: alle amministrative di Genova (dove il centrodestra governa con il civico Marco Bucci) e La Spezia. La volontà, insomma, è quella di discutere approfonditamente sulla praticabilità di partecipare uniti, "perché poi non vogliamo correre il rischio di trovarci insieme ad esponenti di Italia viva", ha aggiunto in conferenza stampa Rixi.
La situazione è questa qui. E se, ancora con le parole di Toti, "il centrodestra va ripensato perché la geografia politica è cambiata", molto dipenderà anche dalla volontà di dare una forma a questo polo centrista sempre evocato e dalle fattezze sempre evanescenti. Soprattutto bisognerà capire cosa vorrà fare l'altro leader di Coraggio Italia e sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. In questo caso l'ambizione era quella di sostenere la candidatura di Mario Draghi al Colle così da avere la possibilità di dare vita a un rimpasto di governo, e magari riuscire a piazzare qualcuno dei suoi nella nuova compagine governativa. La convergenza sul Mattarella bis invece è stata salutata dal primo cittadino veneto con più freddezza. Le sue mosse saranno utili per capire se il cosiddetto centrodestra a livello locale va verso una lacerazione che qualcuno considera oramai irreversibile. E che in Liguria mostra le primissime manifestazioni.