la squadra
Mattarella bis, ecco chi sono tutti gli uomini del presidente e chi è la first lady
Insieme al capo dello stato, che verrà proclamato giovedì, vengono riconfermati i suoi più stretti collaboratori,da Giovanni Grasso a Martino Merigo e Ugo Zampetti. Ad accompagnare il presidente, quando i cerimoniali lo richiedono, sarà ancora sua figlia Laura
Anche loro erano pronti al trasloco scatoloni in mano. Magari avevano pure aggiornato il curriculum, mettendosi alla ricerca di una nuova occupazione. Eppure dovranno, giocoforza, fare marcia indietro. Accantonando, per ora, gli altri "progetti di vita" che avevano in mente. Sono gli uomini di Mattarella, la squadra del presidente che rimarrà con lui al Quirinale quasi al completo. Con l'intenzione di portare a termine il mandato per l'intera durata, ora che il paese ha richiamato in servizio il capo dello stato appellandosi al suo senso di responsabilità per uscire dall'impasse partitica.
Così squadra che vince non si cambia. E questa volta è stato Mattarella, che giovedì verrà ufficialmente proclamato presidente in seduta comune alla Camera, a chiedere a tutti i suoi più stretti collaboratori di continuare a dargli una mano in questo bis che fin solo a qualche giorno fa sperava rimanesse nel campo delle ipotesi irrealizzate. A partire da Ugo Zampetti, segretario generale del Quirinale, con un'esperienza decennale nelle istituzioni avendo svolto lo stesso incarico alla Camera dei deputati. Funzionario di stato di alto rango. Uomo silenzioso e composto. Un po' come la generalità degli altri componenti del team. Giovanni Grasso è il portavoce del presidente (che gli ha fatto da testimone di nozze). Giornalista di lungo corso ad Avvenire. È stato colui da cui è passata molta della comunicazione sobria che tanto è piaciuta agli italiani di Mattarella in questi primi sette anni. Nelle settimane del primo lockdown, per dire, diffuse in rete il director's cut di un video in cui il presidente si lamentava per lo stato dei suoi capelli ("Sai Giovanni, nemmeno io posso andare dal barbiere"). Voluto o meno che fosse, avvicinò ancor di più il presidente agli umori di fondo del paese.
Come consigliere per l'informazione ci sarà Gianfranco Astori, ex direttore dell'agenzia Asca con un passato in politica nella Democrazia cristiana. Che è poi la provenienza pure del consigliere politico del presidente: Francesco Garofani. Simone Guerrini continuerà a essere direttore dell'Ufficio di presidenza. Tutti militanti nell'alveo dell'associazionismo cattolico di sinistra. Riconfermato come direttore dell'Ufficio affari giuridici del Quirinale Daniele Cabras. Così come Giuseppe Fotia agli Affari finanziari e il generale Rolando Mosca Moschini come consigliere per la Difesa. L'unica figura che invece non seguirà il presidente nel bis sarà quasi sicuramente Emanuela D'Alessandro, classe 1960, diplomatica, in odore di nomina dal governo come ambasciatrice in Francia.
E se credete che non ci sia spazio per gli under 35 tra i collaboratori di Mattarella sappiate che c'è un'eccezione: Martino Merigo. 34 anni, veronese, laureato alla Luiss. In precedenza si era occupato della comunicazione della Comunità di SantìEgidio (il fondatore Andrea Riccardi era stato tra i quirinabili proposti dal centrosinistra). Dal 2015 invece è l'uomo dei social della presidenza della Repubblica. Continuerà anche per i prossimi sette anni a "svecchiare" la comunicazione del Colle.
Nelle cerimonie, sarà invece ancora Laura, la figlia del presidente e della moglie Marisa Chiazzese scomparsa nel 2012, ad accompagnarlo quando i protocolli lo richiedono. Come è successo nei bagni di folla e nelle lunghissime standing ovation, alla Scala di Milano o al teatro San Carlo di Napoli, che hanno accompagnato le ultime uscite pubbliche di Mattarella, certifcandone una volta di più l'affetto degli italiani. Donna di grande discrezione, ha 53 anni rarissime le interviste o le dichiarazioni pubbliche di Laura Mattarella: chissà se anche lei, come il padre, "aveva altri progetti", quello di tornare per esempio all'attività di avvocata amministrativa, messa in stand-by nel 2015. Toccherà rimandare ancora, se ne riparlerà, ci auguriamo, tra sette anni.