lo scenario
M5s, l'eterno ritorno di Di Battista: io rientro se voi uscite dal governo
L'ex deputato si fida di Conte (con cui si sente spesso). Andare all'opposizione sarebbe un modo per rimetterlo in gioco. Ma per adesso i grillini frenano
Non si fida di Letta. Lo dice. Anzi lo scrive su Facebook. Ma Alessandro Di Battista non si fida nemmeno di Luigi Di Maio, l'ex gemello diverso con cui incontrò i gilet gialli (era il periodo in cui la coppia voleva aprire come una scatoletta di tonno anche il Parlamento europeo). Però Dibba si fida di Giuseppe Conte, persona leale e corretta anche se non condivide la linea politica. L'ex grillino di Roma Nord per rientrare nel M5s vorrebbe l'impossibile: l'uscita dal governo del Movimento. Tutti fuori affinché lui rientri. Sogni? Al momento sì. Perché Stefano Patuanelli, ministro contiano e capodelegazione, davanti a un'ipotesi del genere placa tutti: "Vogliamo rafforzare l'azione di governo, non indebolirla".
E allora cosa vuole Dibba? Aspetta e spera. Si augura che la situazione interna esploda e che alla fine, in questo ultimo tratto di legislatura i suoi ex compagni di viaggio possano ritornare all'opposizione. Quale miglior rincorsa per la campagna elettorale del 2023? Piccoli segnali, qua e là, iniziano a palesarsi. Oggi per esempio Riccardo Fraccaro, l'ex ministro accusato di fare accordi con Matteo Salvini, dice che l'esperienza nel governo Draghi è stata "fallimentare". Le solite pulsioni che spesso si esauriscono con un post su Facebook.