la versione dell'avvocato
M5s, Borrè: "Conte non è più il capo. Si torni alla nomina del comitato direttivo"
Il Tribunale di Napoli conferma "vizi che attengono alla sostanza democratica della delibera", dice l'avvocato che ha seguito il ricorso dei grillini. "Ora si deve riavvolgere il nastro al 29 giugno 2021"
Il Tribunale di Napoli gli ha dato ragione: il ricorso presentato da un gruppo di iscritti napoletani al M5s rappresentati dall'avvocato Lorenzo Borrè è stato accolto. Giuseppe Conte non è più il capo del M5s? "No – spiega al Foglio Borrè – La votazione che lo aveva incoronato è inefficace". Non solo, ma sono sospese anche le modifiche statutarie dello scorso agosto.
Cosa dice l'ordinanza pubblicata oggi dal Tribunale di Napoli?
"Dice che i vizi non sono meramente formali, ma attengono alla sostanza democratica della delibera. Sono stati esclusi dalla partecipazione al voto una platea di iscritti di almeno un terzo degli aventi diritto, e questo ha inciso anche sul quorum: sono stati esclusi un numero di votanti superiori a quelli che hanno votato per le modifiche. Il quorum necessario per procedere alle modifiche, secondo quanto prevedeva il vecchio statuto, era fissato alla metà degli iscritti all'associazione". E allora, continua Borrè "l'ordinanza rileva che il mancato raggiungimento del quorum configura un vizio sostanziale e strutturale nella decisione e pertanto viola i requisiti minimi richiesti: nell'interesse dell'associazione il tribunale ha proceduto con la sospensione della nomina di Conte e delle modifiche statutarie".
Adesso cosa succede?
"Ritorniamo al 29 giugno del 2021. Riavvolgiamo il nastro a quando Beppe Grillo invitò a indire le votazioni per la nomina del comitato direttivo. Questa è la strada principale che non troverebbe ostacoli. Qualsiasi scelta difforme costituirebbe una fuga in avanti con probabile esito simile a quello che abbiamo visto oggi".