Foto: Ansa/Mourad Balti Touati

giù dal carroccio

Salvini perde pezzi in Senato. De Vecchis passa con Paragone: "Basta governare con la sinistra"

Simone Canettieri

Il leader di Italexit annuncia con un post su Instagram l'arrivo del leghista. Per la Lega nel Lazio continua a non essere un buon momento 

Matteo Salvini perde pezzi in Senato. William De Vecchis da Fiumicino lascia la Lega e abbraccia Italexit, il movimento di Gianluigi Paragone, a sua volta fuoriusciti dal M5s. "Da tempo non condivideva le posizioni di Draghi, Speranza e Lamorgese", dice Paragone nel post su Instagram che accoglie il nuovo arrivato.

 

 

E allora ecco De Vecchis: "In questo momento il vero patriottismo consiste nell'andare contro il pensiero unico". De Vecchis se la prende dunque contro "l'accanimento terapeutico e l'allarmismo sul Covid 19". Poi attacca le banche, i poteri forti e l'Europa matrigna. Insomma una tirata in stile vecchia Lega salviniana: "Voglio guardare in faccia gli elettori". Per la Lega nel Lazio continua a non essere un bel momento.

Questo il messaggio inviato da De Vecchis nella chat senatori della Lega:

Cari Colleghi, ma soprattutto cari Amici, questo è certamente il momento più difficile del mio percorso politico. Ho condiviso con Voi quasi 10 anni della mia vita combattendo battaglie sociali, morali ed istituzionali con tenacia e passione. Ho stretto rapporti emotivi che il tempo non potrà cancellare e che la memoria onorera' ogni qualvolta sia necessario. Mi ricordo ad esempio quando, agli albori di questa entusiasmante storia, nel Lazio ci attestavano a cifre che non arrivavano all' uno per cento. Quando eravamo trattati alla stregua dei marziani della politica. Quando eravamo derisi da quei politici che poi hanno dovuto rimangiarsi scetticismo e battute di fronte alla nostra maestosa crescita. La convinzione nella bontà del progetto ha spianato tutti gli ostacoli.
Purtroppo questa convinzione è venuta ora a mancare andando ad impattare con scelte partitiche che si pongono in netto contrasto con con il mio ideale politico e la mia voglia di combattere per la sua realizzazione. Penso che se nella vita di un uomo venga meno la passione per ciò che si fa il risultato non sia mai entusiasmante. Per questo non sposo l' ipotesi di un opportunismo politico che si possa tradurre in una permanenza di comodo in un partito che vanti ancora numeri importanti. Sarebbe una scelta inconciliabile con la mia persona, che necessita di nuovi stimoli ed nuova energia da dedicare agli elettori. Non dimenticherò ne rinneghero' il passato e la determinazione mista ad entusiasmo dei primi documenti programmatici. Vi ringrazio e vi saluto nella speranza di ritrovarci fianco a fianco nelle importanti battaglie.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.