Meloni avvisa Salvini
"Se la Lega boicotta Musumeci in Sicilia, FdI non appoggerà un leghista in Lombardia", dice Lollobrigida
Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera lancia un avvertimento agli alleati. "Se la coalizione si spacca sull'isola, poi non si ricomporrà"
Il ragionamento, visto dagli occhi di Giorgia Meloni, è fin troppo chiaro: "Le due questioni sono collegate", ripete la leader di Fratelli d'Italia. La due questioni, che poi sono due regioni: Sicilia e Lombardia. E allora Francesco Lollobrigida, seduto nel cortile di Montecitorio, l'illusione velenosa che la Meloni ha fatto venerdì scorso, durante la direzione nazionale convocata per sbrogliare la matassa delle amministrative che verranno, la spiega in modo ancor più cristallino. "Se la Lega decidesse davvero di non sostenere la riconferma di Nello Musumeci, il fatto avrebbe ripercussioni nazionali", dice il capogruppo di FDI alla Camera. "E se si va divisi in Sicilia a ottobre, si andrà poi divisi anche in Lombardia nel 2023".
Eccola, quindi, la minaccia. Ecco l'arma di deterrenza. Perché in Sicilia l'operazione sabotaggio contro Musumeci è in effetti partita davvero: e tra i registi ci sono molti esponenti di centrodestra. Il forzista Gianfranco Micciché, è noto, ha in mente altri piani: piani di accordi trasversali, abbordaggi al mondo del centrosinistra. Ma anche Matteo Salvini, esibendo una rinnovata confidenza con Raffaele Lombardo, dimostra di non escludere affatto lo spariglio, la mossa che insomma azzopperebbe la ricandidatura del presidente uscente, vicinissimo alla Meloni. "Ma se il centrodestra non appoggia Musumeci in Sicilia, come potrebbe FDI sostenere un candidato leghista in Lombardia?". La domanda di Lollobrigida resta così, come un avvertimento lasciato a mezz'aria, nel cortile di Montecitorio