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Dibba si schiera con Putin: "La Russia non sta invadendo l'Ucraina"
"Nulla di nuovo né di particolarmente preoccupante". L'ex grillino si riscopre analista geopolitico e difende il Cremlino, "che giustamente chiede garanzie". Dispensa giudizi e consigli, per l'Ue e per Biden, e si schiera contro le sanzioni. Poi attacca Letta e pure Israele. Un festival della demagogia
"Nulla di nuovo dunque e, per adesso, nulla di particolarmente preoccupante". Evidemente il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che proprio in queste ore ha deciso di sospendere l'autorizzazione per il gasdotto Nord Steam 2, non ha letto l'ultima uscita di Alessandro Di Battista. Questa volta l'ex grillino si veste da analista geopolitico, gioca a tutto campo e proprio non si risparmia: descrive lo scenario ucraino e le prospettive, fa le pagelle, e dispensa consigli a Biden e alla Nato, fino a commentare - e come poteva esimersi - "le incommentabili dichiarazioni di alcuni nostri leader politici".
E allora: "La Russia non sta invadendo l'Ucraina", parte forte Di Battista, "Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra", aggiusta il tiro, essendo sicuramente ben informato sui pensieri e sulle strategie del presidente russo. Poco male se sono sempre di più i commentatori che ritengono possibile, se non addirittura probabile, un'ulteriore esclation in queste ore. Dopotutto, la Russia "si è limitata a formalizzare l'esistenza (dunque riconoscere) di due repubbliche separatiste e russofone: la Repubblica Popolare di Doneck e quella di Lugansk". Nulla di nuovo appunto.
E ancora: "La Russia, giustamente, chiede garanzie riguardo la neutralità futura dell'Ucraina. Un'eventuale entrata (oggi impossibile ma domani chissà) dell'Ucraina nella NATO rappresenterebbe una minaccia inaccettabile per Mosca", spiega il pasionario che un tempo si batteva per la sovranità di tutti i popoli. Ma si trattava del sud America, mica dell'est Europa. Oggi le cose sono un po' diverse, se ne deduce. Ad ogni modo Di Battista, e siamo al momento dei consigli non rischiesti, la vede così: "Resto dell'idea che agli USA convenga trattare e che, oggi più che mai, siano alla ricerca di un compromesso con Mosca. Certamente gli USA (cosa che ormai accade da diversi anni) stanno sbagliando diverse mosse", certifica l'ex deputato. Che, forse per nostalgia di gioventù, non si fa certo sfuggire l'occasione di una stoccata all'Unione europea, "nata, lo ricordo, per affrancarsi dal giogo di Washington, pare non esistere. Eppure, fino a prova contraria, l'Ucraina e anche la Russia, per lo meno fino agli Urali, si trovano nel vecchio continente", sottolinea ancora, prima di dedicarsi alla politica italiana, al Pd in particolare.
E qui se la prende con Enrico Letta, con le dichiarazioni del "segretario del partito che ha avallato tutte le guerre di invasione mascherate da missione di pace". Il leader del Pd ieri aveva detto che si sarebbe opposto, insieme al partito, "a chi vuole cambiare i confini con le armi". Con l'aggravante di essere un "segretario che mesi fa si precipitò a Portico d'Ottavia insieme ai leader di tutti i partiti di destra (e ahimè anche ad alcuni esponenti del M5S) per manifestare fedeltà verso il governo di Israele".
Insomma, un'accozzaglia di argomenti messi lì un po' a caso, fino ad arrivare alle sanzioni alla Russia a cui neppure "Washington sta pensando". Ci pensano solo a Bruxelles, conclude Dibba, senza concedere nessun appello: "L'ennesimo storico errore capace di commettere l'Europa". Sarà.