Il centrodestra pugliese a Taranto sceglie un ex Pd come candidato sindaco
Il fronte conservatore si schiera con Walter Musillo, l’ex segretario provinciale dem espressione della “Grande alleanza per Taranto”, un cartello elettorale che comprende quindici sigle compresa FdI
Quello che resta del centrodestra pugliese, sbaragliato ormai (da più lustri) dallo schema trasversale emilianista, è a corto di candidati per le comunali e così li va a prendere tra gli ex Pd: dopo aver candidato a Bari (nel 2019) l’ex presidente del consiglio comunale eletto con i dem, ripropone la stessa formula a Taranto, città strategica per la complessa vertenza che riguarda l’acciaieria ex Italsider. La coalizione conservatrice lancia come aspirante sindaco Walter Musillo, ex segretario provinciale del Pd, già candidato alle regionali in una civica di Michele Emiliano.
I confini delle coalizioni, dopo il voto per il Quirinale, sono ormai indecifrabili a Roma, ma in Puglia tutto si amplifica, senza dimenticare che la maggioranza alla Regione (dove alla Sanità c’è l’ex berlusconiano Rocco Palese) va dal sindaco rautiano di Nardò, Pippi Mellone, ai vendoliani, passando per Pd e M5s. Diventa inevitabile allora che nei territori si affermi sempre più la logica del "liberi tutti". Fi, Lega e Fdi aderiscono quindi alla “Grande alleanza” costruita per il municipio ionico. Chi c’è in questo nuovo cartello elettorale extra-large? Quindici sigle, dalla destra radicale di At6, lista localista dell’ex Volontario nazionale Giancarlo Cito, a Sds Taranto, civica che aveva sostenuto l’ex sindaco di Sel, Ippazio Stefano. Accanto al simbolo del Carroccio c’è anche quello della Buona destra, il micro partitino antisovranista fondato da Filippo Rossi.
Con Musillo (che ha avuto la benedizione dei deputati forzisti Maurizio Gasparri e Mauro D’Attis) c’è anche Massimiliano Stellato, capogruppo alla regione dei Popolari, lista civica che sostiene a Bari il governatore Emiliano, mentre a Taranto ha contribuito alla caduta anticipata della giunta guidata dal dem Rinaldo Melucci. Dicono che Stellato abbia intavolato un dialogo con la Lega, ma dai vertici del Carroccio non arrivano (per ora) conferme.
Tutti insieme appassionatamente, allora, dagli ex sinistri, agli ex dem alle varie destre? Non proprio. Se Musillo nega “ogni imbarazzo” nell’essere intruppato tra i conservatori, alla sua presentazione della candidatura si sono registrati musi lunghi tra i dirigenti di Fratelli d’Italia, con in primis il consigliere regionale Renato Perrini. Qualcuno da destra ricorda il leitmotiv della Meloni: “Mai con il Pd”. E qualcun’altro tra i destri - che hanno in parlamento un deputato, Ylenia Lucaselli, già candidata nel 2010 alle regionali con il Pd - replica beffardo: “Giusto, ma Giorgia mica ci ha detto di non andare con gli ex Pd…”.