La telefonata

Draghi rassicura Zelensky sullo Swift. Salvini: "Rischiamo il black out"

Salvini: "Se Russia fuori da Swift, rischiamo black out"

Carmelo Caruso

Il premier in una conversazione con Zelensky garantisce che l'Italia accetta le sanzioni anche le più dure. Daniele Franco fa il tecnico e il "lusso" italiano diventa motivo di contesa.

Lo ha definito malinteso, ha ribadito la vicinanza italiana e garantito che non c’è nessuno, e ripete nessun, veto del governo in sede europea per ammorbidire le sanzioni alla Russia, compreso lo Swift.

 

La telefonata tra Mario Draghi e il presidente ucraino Zelesnsky c’è stata. Arriva dopo quella mancata di ieri mattina e dopo il tweet polemico del presidente ucraino: “La prossima volta sposterò l’agenda di guerra per parlare con Draghi". Un’incomprensione, un problema nel riportare le frasi di Draghi a Zelensky. Così fonti diplomatiche italiane. In realtà l’ostilità di Zelensky riguarda le sanzioni e il ruolo che stanno giocando Italia e Germania. Ieri sera il ministro Daniele Franco si è detto preoccupato di un’eventuale esclusione della Russia dal sistema di pagamento Swift.

 

Sarebbe impossibile pagare le forniture di gas. Lo ha candidamente ammesso. E da Palazzo Chigi spiegano che sono parole lucide di un “tecnico”. Solo se si mantiene l’unità tra alleati Ue, solo se si deciderà insieme di farsi carico delle conseguenze economiche, sarà possibile adottare quelle sanzioni devastanti che sono state annunciate. Senza unità diventa difficile. Nella telefonata, così nella nota di governo, “il Presidente Draghi ha ribadito al Presidente Zelensky che l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito SWIFT. Il Presidente ha detto che l'Italia fornirà all'Ucraina assistenza per difendersi. I due Presidenti hanno concordato di restare in stretto contatto nell'immediato futuro”.

 

Non la pensano così gli inglesi. Un articolo del corrispondente del The Telegraph da Bruxelles, Joe Barnes, attacca violentemente il nostro governo. Il senso del passaggio dell’articolo è che “per gli italiani è più importante vendere i mocassini Gucci agli oligarchi russi che rispondere a Putin”. Palazzo Chigi ha risposto con severità attraverso un comunicato. "Non vi è alcuna richiesta di eccezione sulle #sanzioni da parte dell'Italia. La posizione italiana è allineata a quella della Ue. #Ucraina". Il tweet di Palazzo Chigi:

 

 

Parole che sono state generate da una polemica che gli inglesi hanno ripreso e che ha come protagonista Manlio Di Stefano, il sottosegretario degli Esteri, ed esponente del M5s. Nel corso della trasmissione Porta a Porta, del 22 febbraio, ha dichiarato che “noi abbiamo chiesto l’esclusione del lusso perché la maggior parte dell’export italiano verso la Russia fa parte del lusso”. Una sgrammaticatura secondo il governo. Molto di più secondo gli inglesi . Da registrare è la posizione di Salvini: "Se blocchi la possibilità di fare pagamenti bancari metti in conto che fra qualche settimana l'Italia possa rimanere al buio e al freddo". Così Matteo Salvini, a margine dell'incontro con il console generale d'Ucraina a Milano, ha commentato l'ipotesi di escludere la Russia dal sistema Swift".

E' già la nuova divisione: da una parte i risoluti delle sanzioni (il Pd) e dall'altra i leghisti a metà
 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio