Il caso
"Giusto fornire armi all'Ucraina": così il Pd di Letta sfida piazza San Giovanni
Previsti parlamentari dem. Orlando: ho un impegno a La Spezia, ma ci sarei andato
Il segretario dem non aderisce alla manifestazione per la pace: scricchiolii a sinistra: "Il popolo va aiutato: è la loro Resistenza"
Per Enrico Letta rifornire di armi l’Ucraina significa “aiutare la resistenza” di un paese assediato. Per questo motivo il Pd non aderisce formalmente alla manifestazione di oggi. Allo stesso tempo a titolo personale saranno diversi i parlamentari dem che parteciperanno al corteo destinato a sfociare in piazza San Giovanni. Nessun problema per il Nazareno: massima libertà per le scelte individuali. Letta vuole evitare il più classico dei cortocircuiti a sinistra. Da una parte lo iato fra la piazza e il governo; dall’altra, nel merito, la divisione fra chi è più pacifista. I sindacati si sono già spaccati: la Cisl si è sfilata. Il segretario del Pd è dritto come un fuso su questo argomento: è una guerra in Europa, nessun lusso intellettuale. Ma allo stesso tempo ci sono mondi paralleli al Pd (dall’Arci, all’Anpi, fino alla Cgil) che contestano la scelta di inviare le armi. Una storia appunto già vista.
La manifestazione di oggi è promossa dalla Rete italiana pace e disarmo. I partiti a sinistra del Pd sono pronti a vivere una giornata di gloria. Atteso l’intervento del segretario Cgil Maurizio Landini. I dem all’inizio hanno partecipato con Leu e Articolo 1 a una piattaforma comune su questo evento. Con sforzi notevoli, raccontano, visto che si partiva all’inizio da posizioni “terziste”: né con la Nato né con la Russia. Ma alla fine il cuore del messaggio rimane questo: “Dobbiamo prodigarci per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate e fermando le forniture di armamenti che non possono certo portare la pace ma solo acuire il conflitto”. Il passaggio sulle armi Letta non lo condivide. Lo ha spiegato mercoledì anche a Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi. Entrambi sono rimasti sulle rispettive posizioni. Tanto che ha chiosato l’incontro così: “Un impegno e un obiettivo comune che in questo momento drammatico e angoscioso possono anche conoscere, nella reciproca autonomia e nei diversi ruoli, opinioni diverse che seguitano a confrontarsi nel rispetto reciproco”. Ci sarà l’ala sinistra del Pd, questo sì.
Da Marco Furfaro a Laura Boldrini, atteso anche Giuseppe Provenzano, vicesegretario. I ministri dem non ci saranno. Andrea Orlando che è capo delegazione oggi sarà nella sua La Spezia per un evento sul Pnrr con sindaci e forze sociali della provincia. Aveva già partecipato alla manifestazione di sabato scorso e a quella precedente organizzata da Sant’Egidio in piazza Santi Apostoli. “Non avrebbe avuto alcun problema a partecipare anche a quella di oggi – raccontano dal suo staff – a tutte le manifestazioni dove si chiede la pace”. Dunque solo un problema logistico. In generale il Pd, inteso come gruppi parlamentari, è compattissimo sulla linea del segretario. Qualche dolore intercostale arriva dalla sinistra. Ma sono sussurri. Di sicuro al Nazareno c’è la consapevolezza che la manifestazione di oggi, nella piazza rossa per eccellenza, “sarà imponente”. E così per diluire l’effetto “ma il Pd non c’era” proliferano le manifestazioni e gli aventi a cui partecipa Enrico Letta. Ieri sera alla fiaccolata con il sindaco Roberto Gualtieri, domenica sarà alla manifestazione organizzata dagli ucraini che vivono a Roma.