L'addio all'ex ministro
Il vento soffia sul funerale di Antonio Martino, liberale “senza etichette”
“Onestà intellettuale" è la definizione che ricorre attorno al “gentiluomo siciliano”. Nel gelo di Roma un mondo che pareva inabissato, riemerge per salutare il professore, lo storico liberale "senz etichette"
Il sole c’è, ma c’è anche il vento feroce che soffia da Nord sul centro di Roma, sulla piazza e su un mondo che pareva inabissato e invece riemerge per salutare “il professor Antonio Martino”, ex ministro della Difesa e degli Esteri scomparso due giorni fa, liberale storico “senza etichette”, come dice chi lo conosceva bene, e pilastro della Forza Italia delle origini; “cittadino, marito e padre”, come lo definiscono il sacerdote e la famiglia, e “amico”, come lo salutano i compagni di sempre, ex studenti commossi compresi. Ma non è solo un mondo politico sospeso tra Prima e Seconda Repubblica e antecedente all’esplosione dei due populismi, quello che si fa strada tra giacche scure (degli uomini) e cappotti morbidi (delle donne) riuniti in chiesa, a San Lorenzo in Lucina.
È un modo di pensare e di affrontare la realtà “che oggi viene a mancare con lui”, dice una parlamentare, mentre arrivano l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, la regina dei salotti Marisela Federici e il ministro per la PA Renato Brunetta, con tutto lo stato maggiore azzurro. Al giornalista Nicolo Porro viene in mente quando il professore, scherzando sull’onda di Friedrich von Hayek, invitava a temere più la gente che parla bene di te di quella che parla male di te – e la battuta è amara, vista la circostanza (“chissà oggi che paura, con tutti che parlano bene di lui”). Fuori, nel gelo, dietro e davanti ai militari di ogni arma venuti a dare il saluto solenne all’ex ministro della Difesa, i passanti si fermano al primo squillo di tromba, e gli addetti ai lavori pensano alla “dottrina Martino”, così si sente chiamarla, sui rapporti tra Russia ed Europa.
Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza di FI, l’ha detto al mattino: “Il professor Martino alle grandi intuizioni in campo economico unì una grande capacità di analisi sulla possibilità di stabilire e puntellare, nel tempo, un equilibrio reale tra Russia e Occidente. E lo mise in pratica, da ministro degli Esteri, coltivando lo spirito di inclusione del presidente Berlusconi, culminato con gli accordi di Pratica di Mare del 2002”. “Onestà intellettuale”: ricorre la definizione attorno al “gentiluomo siciliano” Antonio Martino. E in un contesto di guerra, tra ambiguità connesse, di onestà intellettuale si sente più che mai il bisogno.