(foto Ansa)

l'analisi

M5s, Conte rieletto capo. Ma la democrazia diretta ha annoiato persino i grillini

Luca Roberto

Alla votazione sull'ex premier partecipa solo il 45 per cento degli iscritti. Segno che i click sulla rete interessano sempre meno alla base del Movimento

Giuseppe Conte è stato rieletto capo politico del M5s. Ma alla votazione, indetta dall'ex premier per dare una prova di forza dopo che la sua nomina era stata sospesa dal tribunale di Napoli, ha partecipato meno della metà degli aventi diritto: solo 59.047 click su una platea di 130.570 iscritti. Alla fine Conte ha ottenuto e sbandierato a favore di opinione pubblica il 94 per cento delle preferenze. Ma a ben vedere, nonostante sia stata letta come "un'indicazione forte e chiara", si tratta di poco più del 42 per cento della base grillina. Non numeri esattamente esaltanti. 

Per fare un rapido confronto basti ricordare come lo scorso agosto, nella prima votazione sulla piattaforma SkyVote che avrebbe poi incoronato l'ex premier, su 115.130 iscritti parteciparono al voto in 67.064, circa il 58 per cento del totale. Lo stesso Conte raccolse 62.064 preferenze, come vediamo circa 7mila in più di quelle registrate nel voto di ieri (55.618). Un'altra manifestazione plastica di un oramai inesauribile disinteresse verso le dinamiche che riguardano la contendibilità del mondo grillino, da parte di chi per primo ci ha creduto e che continua a farsi riconoscere come un iscritto.

 

Nelle consultazioni degli ultimi quatro anni l'asticella è rimasta sempre piuttosto stabilmente sotto i 50mila partecipanti al voto. Solo per l'adesione al governo Draghi toccò quota 74mila votanti. Mentre l'apice lo si raggiunse all'epoca dell'accordo sul governo rossogiallo (79.634 votanti). Ma erano pur sempre i tempi della piattaforma Rousseau. Sembra in mezzo sia trascorsa una vita. Forse più che un plebiscito quel che hanno destinato a Conte ieri i grillini era un semplice, ennesimo, sbadiglio. 

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