L'odg di FdI sulle spese militari evidenzia il paradosso di Salvini

Marianna Rizzini

"Obiettivo raggiunto" da Giorgia Meloni. Nel centrosinistra il segretario pd Letta deve gestire la divergenza di linea con il leader grillino Conte

Il fatto è questo: il governo accoglie l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia (che non ha richiesto la messa ai voti) sull’incremento delle spese militari al 2 per cento del Pil — odg depositato in Senato a prima firma Isabella Rauti. Ma sono le parole della stessa Rauti fuori dalla Commissione a sottolineare l’operazione di Giorgia Meloni: “Il nostro obiettivo politico è stato raggiunto”, dice la senatrice, alludendo al successo su un tema “che era già nel nostro programma di partito d’opposizione” (“principale partito d’opposizione”, l’ha definito Mario Draghi, che invece con la Lega, partito di maggioranza, non vanta la stessa sintonia sull’argomento). “Come si vede non era nostro obiettivo mettere in crisi il governo”, continua Rauti; “è nella maggioranza il problema”.

 

Succede infatti che alcuni esponenti del M5s, durante la seduta congiunta delle commissioni Esteri e Difesa, scatenino quella che presso FdI viene descritta come “baraonda”: protesta e richiesta di messa ai voti. “Inaccettabile che il governo abbia deciso di accogliere l’ordine del giorno di FdI sull’aumento delle spese militari al 2 per cento del Pil, malgrado la forte contrarietà della principale forza di maggioranza”, tuonano infatti dal M5s la vicepresidente del Senato e del M5s Paola Taverna e i senatori m5s Vito Crimi, Gianluca Ferrara, Ettore Licheri, Andrea Cioffi e Gianluca Castaldi (e si sa che sul tema più volte si è esposto lo scomodo presidente della Commissione Esteri m5s Vito Petrocelli, colui che, oltre a trascorse simpatie putiniane, annovera anche una presente avversione per quello che definisce “l’interventismo” del governo).

 

Sparuto pontiere, si fa avanti il senatore m5s Giuseppe Auddino: “L’aumento delle spese militari non è follia, è un tema complesso”. Ma succede anche che l’atteggiamento della Lega risalti ancora di più per effetto della presentazione e dell’accoglimento da parte di FdI dell’odg — odg  che ha reso plasticamente evidente l’entità della titubanza di Matteo Salvini, nonostante l’appartenenza di Salvini alla maggioranza (ed ecco che prendono corpo fantasmi e fantasie, sulla scorta della visione di una destra salviniana che ha quasi paura di pronunciare la parola “guerra”, e di una destra meloniana che invece la nomina, dice,  per “responsabilità” e “patriottismo”, e c’è persino chi si spinge fino allo scenario fantapolitico, immaginandosi un secondo governo Draghi con FdI tra i sostenitori). Fantasie a parte, se il centrodestra sulle spese militari non parla con voce univoca (ma “chiarezza è fatta”, dice da Forza Italia Maurizio Gasparri, relatore del dl Ucraina in Commissione Difesa al Senato), nel centrosinistra il segretario pd Enrico Letta deve gestire la divergenza di linea con Giuseppe Conte. Non per niente il capogruppo pd in commissione Esteri del Senato, Alessandro Alfieri, sottolinea: “Comprendiamo l’esigenza dei partiti di marcare alcuni punti, ma questo non può essere fatto mettendo in difficoltà il governo; nella riunione di maggioranza abbiamo proposto come Pd di presentare un odg di maggioranza proprio per dire che c’era la disponibilità a discutere di gradualità nell’aumento delle spese della Difesa e farle nell’ambito della costruzione della difesa comune europea. I Cinque stelle hanno detto no e hanno perso un’occasione, ma noi siamo disponibili a riaprire la discussione”. Si vedrà. 
 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.