Il programma di governo

Draghi: "Non sono stanco. Il governo va avanti. Per la pace abbassiamo la temperatura di 2 gradi"

Carmelo Caruso

Il premier in un'intervista al Corriere della Sera parla del suo governo, della guerra e del suo futuro: "No mi candido. E' escluso". Su Putin: "Ho l'impressione che non serve più parlargli"

“Non sono stanco e non ho intenzione di dire addio al governo. Ho però l’intenzione di governare. Questo è il momento di stare tutti insieme. Bisogna andare avanti fino in fondo, in un’azione che non crea ansia” mentre sull’ipotesi razionamento del gas, ecco lo scenario: “Se anche dovessero essere prese misure di contenimento, queste sarebbero miti. Stiamo parlando di uno o due gradi delle temperature di riscaldamento”. Nella prima intervista di Mario Draghi, rilasciata al Corriere della Sera, il premier, parla di Ucraina, economia, crisi energetica, fa un esame dei suoi mesi al governo e si mostra fiducioso sulla stabilità della sua maggioranza: “La mia maggioranza reggerà alla prova sulla delega del fisco”.

 

Attesa da mesi, l’intervista, arriva nel momento in cui il Parlamento è chiamato ad approvare la riforma del Csm, la legge sulla concorrenza, la delega fiscale e prepararsi all’invio di nuove armi all’Ucraina. Il premier parla anche dei suoi rapporti con Putin: “Ho provato fino alla fine a parlargli. Alcune settimane dopo aveva lanciato l’offensiva. Detto questo l’invasione dell’Ucraina non mi ha sorpreso. L’obiettivo di Putin non è stato cercare la pace”. Draghi si sofferma anche sulla frase “volete la pace o i climatizzatori”, frase che gli è stata rimproverata: “Volevo mandare due messaggi. Il primo simbolico: la pace vale dei sacrifici. Il secondo, il sacrificio, in questo caso, è contenuto, pari a qualche grado di temperatura in più o in meno. Il sacrificio è piccolo”.

 

Sull’orrore di Bucha invece “comincio a pensare che abbiano ragione coloro che dicono: è inutile, che gli parliate (a Putin) si perde solo tempo. Io ho sempre difeso Macron, ma ho l’impressione che l’orrore della guerra sia completamente indipendente dalle telefonate che si fanno”. Un passaggio è dedicato a Giorgia Meloni: con cui c’è un rapporto rispettoso “consapevole che in alcuni passaggi fondamentali l’opposizione si è schierata con il resto del Parlamento”. Draghi ripete la frase pronunciata in occasione della domanda del Foglio, in una precedente conferenza stampa, “come ho già detto quel giorno, in conferenza stampa, è escluso. E poi ho aggiunto: è chiaro”. Un’eventuale elezione? “No, è estranea alla mia formazione e alla mia esperienza”. La domanda forse più intima è sulla sua presunta distanza: “Si diceva che ero distante. Non so, ora ho l’impressione di esserlo meno eio stesso ne ricevo gran conforto”.

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio