Palazzo Chigi
Draghi prepara il Cdm "taglia veti". Interventi per sei miliardi e "facilitatore" del gas
I viaggi da fermo del premier. A Kyiv "non è ancora confermato". Il 9 maggio in America
Il premier (ancora in quarantena) frena sul viaggio in Ucraina e sull'embargo sportivo dei tennisti russi. Nel prossimo Consiglio dei ministri più poteri al Mite di Roberto Cingolani
Sta sperimentando ancora “il viaggio intorno alla sua stanza”. Quello dello scrittore De Maistre è durato quarantadue giorni, Mario Draghi è arrivato a otto. Non si è “negativizzato”. La comunicazione di Palazzo Chigi riferisce che “il presidente si trova a Città della Pieve in attesa di un nuovo tampone”. Chi lo sta facendo viaggiare, a Kyiv, a Kyiv!, lo sta in pratica facendo viaggiare a sua “insaputa”. La visita a Zelensky, che era data per certa “non è certissima”. Il “no” ai tennisti russi, l’esclusione agli Internazionali di Roma, “non è un dossier allo studio”. Gli hanno fatto fare tutto da fermo. E infatti, come il protagonista di “Viaggio intorno alla mia camera”, quell’esperimento offerto all’infinito numero di “sventurati a cui si porgeva un espediente sicuro contro la noja”, anche Draghi sta vivendo quel “diletto di viaggiare nella propria stanza che è indipendente dalla fortuna”.
L’unico incontro davvero certo è quello previsto il 9 maggio in America con il presidente Joe Biden. L’altro appuntamento in agenda è il Cdm di giovedì. Verrà istituita la figura del commissario per l’energia. Sono previsti nuovi provvedimenti. Si parla di ben 6 miliardi di euro di aiuti. Se le condizioni lo consentiranno il Cdm sarà presieduto da Draghi. Senza il suo “naso” tutti stanno andando “a naso”.
Sono i pensieri della sua quarantena. A Kyiv? “Non amiamo le passerelle. I viaggi si preparano e al momento non è previsto nulla”. Anche sul tennis si confusa una sensibilità con un decreto. Il governo non vuole impedire ai tennisti russi di giocare: “Occorre prudenza. Un divieto presenta solo controindicazioni”.
Da otto giorni c’è un premier che viene “immaginato”. In questa nazione, direbbe Beniamino Placido, “non si può più godere della febbre per leggere un buon libro”. Come era accaduto durante l’elezione del Quirinale, quando veniva interrogato il barista di Draghi per conoscere le intenzioni del cliente, in questa occasione, la quarantena, si è individuata una nuova figura da compulsare per apprendere lo stato di salute del “cittadino” speciale. E’ il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini. Ogni giorno, chiamato dalle radio, fa lo Zangrillo di Draghi: “Sta benissimo, farà il tampone tra oggi e domani”.
Adesso si dice dal governo che “prima della negativizzazione non è previsto alcun viaggio a Kyiv e che non si viaggia solo per emulazione. Si è enfatizzata una possibilità”. Stabilita è la presenza il 3 maggio a Strasburgo, al Parlamento europeo, dove Draghi interverrà. Uguale enfasi riguarda il tennis. Sul Corriere della Sera, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è dichiarato favorevole all’embargo sportivo degli atleti russi. Il governo: “Parla giustamente da presidente del Coni. Ma non c’è un provvedimento pronto che impedisce ai tennisti di giocare”. E non c’è nessun nuovo decreto per autorizzare “nuove trivellazioni al largo del Mediterraneo” anche perché, ragionano al Mite, “servono anni prima di ottenerne i benefici”.
Nel Cdm di giovedì verrà invece istituita la figura del facilitatore del gas. Si prorogheranno gli aiuti contro il caro benzina e a favore delle imprese. La novità più attesa riguarda quel decreto che dovrebbe semplificare le procedure burocratiche e favorire l’installazione degli impianti fotovoltaici. Si entra nella sfera di veti del ministero della Cultura, retto da Dario Franceschini. Di fronte ai contenziosi che contrappongono le ragioni delle Soprintendenze e del Mite, il ministero guidato da Roberto Cingolani, verranno “identificati poteri sostitutivi”. Sono poche cose certe ma a prova di tampone.