lo scenario
Da Atm a Sea: tutte le nomine che agitano il sistema delle partecipate milanesi
Il Comune ha sospeso il limite di doppio mandato, per cui in questa finestra non sono previsti scossoni. Dalla società del trasporto pubblico alla gestione degli scali aeroportuali, ecco chi resta (e chi potrebbe uscire)
Tempo di nomine all’interno dei consigli di amministrazione delle società partecipate del Comune di Milano, tra incarichi di grande prestigio e ruoli meramente rappresentativi. Il tema - spesso appannaggio degli addetti ai lavori o dei giornalisti appassionati al genere - andrebbe analizzato con maggiore attenzione. In molti casi, infatti, il back office della politica è molto importante per comprendere ciò che avviene alla luce del sole. Tra le 13 società partecipate da Palazzo Marino (sede del Comune, nda) figurano realtà di grandissimo peso e potere gestionale come Atm (Azienda dei trasporti milanesi), Sea (Società che gestisce il sistema aeroportuale milanese) e MM, società di ingegneria nata per realizzare la metropolitana di Milano trovatasi negli anni a gestire sia il servizio idrico che le case popolari del Comune.
C’è da dire che in quest’ultima tornata non si prevedono grossi scossoni, almeno per quanto concerne le posizioni apicali; il 25 febbraio il Gabinetto del Sindaco ha infatti modificato provvisoriamente il regolamento per la nomina degli enti, sospendendo in via eccezionale il limite di due mandati consecutivi all’interno dei cda. Una decisione presa per garantire continuità alle aziende penalizzate dall’emergenza Covid.
Tra le poltrone vacanti figura quella di presidente di Arexpo, società fondata nel 2011 per acquisire le aree che hanno ospitato l’Esposizione Universale di Milano nel 2015 dove oggi sorge il Mind Innovation District, polo dedicato allo sviluppo futuro della città dal punto di vista della ricerca, della tecnologia e della sanità. Dopo le dimissioni del presidente Giovanni Azzone (rettore del Politecnico di Milano dal 2010 al 2016, fresco di nomina a direttore di IFOM, prestigioso istituto di oncologia molecolare) la reggenza è andata a vicepresidente Fabio Pammolli. Non è escluso che tra poche settimane quest’ultimo non ottenga ufficialmente la carica più alta.
Rinnovo del consiglio imminente anche per MM spa, una delle più grandi società italiane di ingegneria che oggi si occupa del servizio idrico e della gestione delle 28.000 case popolari di proprietà del Comune di Milano. Salvo imprevisti, la riconferma del presidente uscente Simone Dragone dovrebbe essere sicura. Ad ambire a un posto nel cda dell’azienda anche Laura Specchio, ex consigliere comunale durante il Sala I rimasta fuori dal Consiglio lo scorso settembre, non essendo riuscita a farsi rieleggere con la lista de ‘I Riformisti’.
A tornare effettivamente in pista è stato Franco D’Alfonso, esponente storico dei socialisti milanesi, dal 2 maggio membro del consiglio d’amministrazione di Sea, controllata del Comune che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. Ex assessore nella giunta Pisapia, consigliere comunale fino al 2021, da inizio mese D’Alfonso siede nel cda assieme a Michaela Castelli, riconfermata per il terzo mandato consecutivo dopo la modifica del regolamento comunale. Calma apparente anche all’interno di Milano Ristorazione: alla guida della società che si occupa del servizio pasti e della pulizia nelle scuole pubbliche milanesi dovrebbe essere riconfermato a giorni l’attuale presidente Bernardo Lucio Notarangelo. Voci di corridoio suggeriscono però che Fabrizio De Fabritiis, ex presidente e attuale membro del cda, non disdegni di tornare al vertice.
Merita invece un discorso a parte ATM, holding del trasporto pubblico che oltre a Milano serve 46 comuni dell’hinterland e un’area di 657 chilometri quadrati, con ramificazioni anche all’estero. Attraverso Metro Service, infatti, l’azienda meneghina (controllata al 100% dal Comune) garantisce la manutenzione delle linee metropolitane di Copenaghen. A guidare la società è Gioia Ghezzi, ex numero uno di Ferrovie dello Stato, nominata in piena fase pandemica (aprile 2020). A incuriosire è però il ruolo che è riuscito a ritagliarsi Arrigo Giana, direttore generale e amministratore delegato dell’azienda che a fine gennaio è entrato anche nel cda della romana Atac (azienda del trasporto autoferroviario di Roma), gettando un ponte fra la capitale economica e quella politica del Paese in un’ottica di alleanza in chiave tpl.
Nessuna fusione in vista: a favorire la sinergia tra le due realtà sono i fondi del Pnrr. In questi mesi Roma, Milano e Napoli lavoreranno in sinergia per rinnovare la propria flotta con nuovi autobus elettrici, sfruttando gli incentivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (300 milioni di euro per piani di investimento fino a 20 milioni). Di sicuro c’è che una collaborazione di questo tipo potrebbe aprire nuovi insperati scenari per quanto concerne il trasporto pubblico delle due città più importanti d’Italia.