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È morto Ciriaco De Mita

L'ex segretario della Dc aveva novantaquattro anni. Era esponente della corrente di sinistra della Democrazia cristiana, venne eletto per la prima volta alla Camera nel 1963

È morto Ciriaco De Mita. È morto a Nusco, in provincia di Avellino, città di cui era sindaco. È morto a novantaquattro anni.

Sei in meno di quelli celebrati in questi giorni, ieri 25 maggio per la precisione, di Enrico Berlinguer. Vuol dire niente questa coincidenza, una coincidenza tra tante. Eppure il peso di un politico, scriveva Thomas Bernhard e a malincuore, si vede anche dal peso degli avversari. Furono segretari dei due principali partiti italiani in contemporanea per due anni. De Mita rimase alla guida della Dc sino al 1989, aveva iniziato nel 1982, Belinguer morì a Padova nel 1984. Si stimavano e si detestavano in modo garbato ed elegante.

Era garbato ed elegante Ciriaco De Mita. Lo disse più di una volta anche Giulio Andreotti, ma, forse, per lui non era un pregio. Anche con lui, con Andreotti si stimavano e si detestavano. De Mita fu presidente del Consiglio per quattro mesi, dall’aprile al luglio del 1989. Fu sostituito da Andreotti. E proprio fu proprio Andreotti, si dice, a farlo cadere perché sentiva che era arrivato il suo turno.

   

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Ciriaco De Mita era esponente della corrente di sinistra, venne eletto per la prima volta alla Camera nel 1963 vi rimase per trent'anni di fila. Nel 1969 divenne vicesegretario della Dc, quattro anni dopo per la prima volta ministro, all'Industria. Passò tre ministeri in carriera. Fu sottosegretario e presidente di commissione.

Narrano che nel 1993, una parte della banda leghista alla Camera, prima lo insultasse pubblicamente, per poi chiedere privatamente consiglio. Lo raccontò Flaminio Piccoli. De Mita non negò mai.

 

 

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