Il caso
Minenna assume alle Dogane il fratello di Nina Monti del blog di Grillo: 110mila euro
Il direttore grillino dell'Agenzia, storico amico di Beppe, ha trasformato un impiegato del Comune in un manager dell'Agenzia: ecco il reddito di fratellanza
All’Agenzia delle Dogane lo chiamano reddito di fratellanza. Versione rivisitata e corretta all’insù – come importi – di quello di cittadinanza. Ma pur sempre in salsa M5s. Succede in un avamposto strategico del ministero dell’Economia. Dove il direttore Marcello Minenna ha creato un bando e poi ha assunto Lorenzo Monti (110mila euro all’anno). Come chi è? E’ il fratello maggiore di Nina, editor del blog di Beppe Grillo. A cui il M5s ha da poco staccato un assegno da trecentomila euro come consulente. Nina e Lorenzo sono i figli di Maurizio, autore di Patty Pravo e storico amico del fondatore del Movimento nato sull’“uno vale uno”. Ma non all’Agenzia delle dogane.
Marcello Minenna dirige dal 2020, su nomina dell’allora governo Conte, l’agenzia fiscale in quota M5s. E’ un economista che viene dalla Consob, fu il primo assessore al Bilancio della giunta Raggi nel 2016. E soprattutto da anni è ritenuto un amico strettissimo di Beppe Grillo che andò di persona a omaggiarlo a un’iniziativa – la presentazione del Libro blu – in piena pandemia. Quando Minenna viene nominato a capo delle Dogane si attiva subito per ottenere il comando temporaneo per un anno dell’ingegner Lorenzo Monti, funzionario in Campidoglio, ufficio Simu, stipendio medio: 1.500 euro al mese. La pratica, il Comune di Roma è governato da Virginia Raggi, prende subito una buona e rapida piega. Tac. Sicché dopo qualche mese, il fratello della editor nonché collaboratrice di Beppe Grillo, è subito spostato in prestito (in comando) sotto le dirette dipendenze dell’agenzia di Minenna. Il quale gli dà una serie di incarichi sulla gestione e la sicurezza degli immobili, a parità di stipendio. Terminato il periodo del distacco, Lorenzo Monti, “Lollo” per Grillo, viene stabilizzato con una procedura controversa di mobilità tra amministrazioni e diventa definitivamente funzionario dipendente delle Dogane. Tuttavia sempre con uno stipendio di circa 1.500 euro mensili, come quello che guadagnava in Campidoglio.
Nel frattempo Minenna ottiene la conferma alla guida dell’Agenzia dal governo Draghi. Nonostante l’aria di cambiamento che tira in tutti i gangli dello stato. “E’ stata la mano di Beppe a salvarlo”, sussurrano dal M5s. Dove si racconta di un contatto telefonico – mai smentito – fra il premier e il capo supremo dei grillini, entrati con una certa sorpresa nel governo di unità nazionale. Nina Monti quando non si occupa del blog del garante è di casa alle Dogane. La vedono spesso. E’ amica del direttore e va a trovare il fratello, che a settembre del 2021 viene premiato. Come? Dal nulla spunta un ufficio dirigenziale che prima non c’era. E’ chiamato tecnicamente “Ufficio gestione immobili”. Sembra cucito (in gergo “tailored”) su misura per Lorenzo Monti, il capace funzionario da poco stabilizzato. Per uno strano scherzo del destino, le attività di cui dovrà occuparsi il nuovo ufficio sono esattamente quelle che si trovano negli incarichi conferiti al fratello della collaboratrice stretta di Grillo quando era un semplice funzionario. E’ stato fatto copia e incolla. Lo scorso dicembre Minenna bandisce l’avviso per conferire l’incarico di dirigente del nuovo ufficio, come risulta dai documenti in possesso del Foglio.
Chi vince? Che domande: Monti in qualità di funzionario (e non da dirigente) poteva partecipare all’avviso solo da esterno. E, come per magia, scatta il reddito di fratellanza: la paga annua diventa di 110 mila euro per l’amico di famiglia dell’ex comico diventato leader di partito. La scadenza dell’incarico dirigenziale di Monti è fissata al 31 dicembre 2022. Il mandato di Minenna termina a gennaio 2023, circostanza anomala perché gli incarichi solitamente sono triennali. E’ tutto normale in questa storia di un impiegato?