Scirocco in Viale Mazzini
Stromboli cambia sindaco, ma in Rai si teme l'onda lunga dell'incendio
Le fiamme divampate a maggio a partire dal set di una serie tv. La tv pubblica rimbalza la responsabilità, ma suda freddo per il risultato delle indagini. Il nuovo primo cittadino Riccardo Gullo è intenzionato a proseguire l’azione del predecessore
Povera Stromboli, ma non solo lei: l’isola è stata, sì, avvolta in maggio dalle fiamme vere che dovevano essere invece fiamme finte da piccolo schermo in una fiction sulla Protezione civile (film nel film, solo che è stata la realtà a precederlo), ma ora è in salvo, e può vivere con relativa serenità il post-elezioni e il cambio di amministrazione, ché il nuovo sindaco di Lipari (e di tutte le altre Eolie) Riccardo Gullo si insedia oggi senza strattoni nel Comune per dieci anni governato da Marco Giorgianni. E Gullo è intenzionato, almeno sul post-incendio, a proseguire l’azione del predecessore.
E però, proprio per questo, mentre Stromboli si risolleva dal trauma, c’è chi in Rai – una Rai già nel mirino tra nomine, contronomine e paventati spostamenti di sedi – trema all’idea che la richiesta di Giorgianni, la decretazione dello stato di calamità, con relativa valutazione danni, finora stimati in oltre cinquanta milioni di euro, vista la distruzione con fuoco di quasi sei ettari di macchia mediterranea e le possibili conseguenze sul terreno e sul turismo, ricada, alla fin fine, e nonostante l’attuale rimando di responsabilità sui co-produttori (la 11 Marzo Film srl, casa di produzione della fiction suddetta “Protezione civile – Sezione emergenze”), sul già martoriato cavallo di Viale Mazzini.
Cavallo da cui è prontamente partita risposta all’interrogazione parlamentare che chiedeva conto dell’accaduto: “ ….Le attività connesse alle riprese nell’isola di Stromboli sono state poste in essere dalla società 11 Marzo film s.r.l. a proprio rischio e onere, senza alcun coinvolgimento quindi di personale e/o tecnici di Rai S.P.A.”. E insomma, sospirano nei corridoi della tv pubblica, sottolineando che “sono in corso indagini da parte dell’autorità competenti”, anche la sorte oltre che la politica deve essersi accanita sulla Rai che tutti i giorni, da giorni, finisce sui giornali con titoli non proprio simpatizzanti verso vertici e sottovertici, se lo scirocco di maggio ha fatto diventare quello che forse è stato un errore una catastrofe che soltanto per tempestività dell’azione di spegnimento si è fermata a un passo dalla tragedia (salvi gli abitanti, salve le case).
E se chi ha guardato le immagini dei telegiornali ricorda i Canadair alle prese con l’incendio alimentato dal vento per un giorno intero, chi c’era, cioè il sindaco uscente Giorgianni, non dimentica di avere, a un certo punto, da Lipari, preso un gommone verso Stromboli, per coordinare l’azione dei volontari che hanno affiancato Vigili del Fuoco, Forestale e Carabinieri, e non dimentica, anzi ribadisce, Giorgianni, di aver “fatto subito un esposto alla Procura nei confronti di ignoti”, come da procedura, anche se, dicono a Stromboli, era noto anzi notissimo che si stesse girando una fiction e che esistessero varie ordinanze comunali a proposito dei giorni di scirocco (della serie: non si accende un fuoco per nessun motivo). E le immagini di chi ordinatamente fuggiva, ricorda Giorgianni, si sovrappongono a quelle dei tantissimi che restavano per aiutare.
Sul continente, nel frattempo, si leggevano cronache della notte terribile in cui il fuoco era sfuggito di mano per il vento, forse durante la preparazione di una scena o forse pensando ci fosse qualcuno a supervisionare; forse tutto e forse niente ma a Viale Mazzini lo sconforto per la calamità si aggiungeva allo sconforto per l’imminenza della stagione di ricambio poltrone. E certo, le indagini faranno il loro corso e si vedrà, e il nuovo sindaco Riccardo Gullo da oggi, dice, prenderà in mano le carte e procederà per mettere in sicurezza la zona, specie “in vista di settembre, quando la pioggia potrebbe peggiorare lo scenario se non si ripristinano i sentieri”. Intanto gli albergatori si sono mossi, dietro al Comune, per monitorare i danni. E tutto riporta comunque lì, a viale Mazzini, dove si teme che l’argomento dell’eventuale risarcimento danni lambisca in qualche modo quelle mura, ora per giunta anche a rischio trasloco.