Roberto Gualtieri (Ansa)

L'intervista

“Avanti col termovalorizzatore. Il M5s aiuti la capitale”. Parla il sindaco Gualtieri

Gianluca De Rosa

“Eliminerò la monnezza. C’è chi fa bizze incomprensibili. Ma non ho dubbi sul sostegno del Parlamento. Il sistema impiantistico della città è insufficiente. Inadeguato e vecchio. L'incendio a Malagrotta ne è la dimostrazione", dice il primo cittadino di Roma

“Andremo avanti, sul termovalorizzatore e sugli altri impianti. Vorrei essere l’ultimo sindaco di Roma che deve passare gran parte del suo tempo a cercare dove portare la spazzatura”. Dice così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al Foglio. “Il grave incendio dell’altro giorno, che ha mandato in fumo un impianto centrale per il trattamento dei rifiuti urbani, è l’ennesima dimostrazione, e non ce n’era alcun bisogno, del fatto che il sistema impiantistico di Roma è insufficiente. Inadeguato e vecchio. Da quando sono sindaco siamo costretti a tamponare situazioni di crisi in continuazione. E’ molto costoso e inquinante. Così un incidente a un singolo impianto può paralizzare la raccolta dei rifiuti della capitale d’Italia. Assurdo”.

 

Ai grillini in Parlamento e in Campidoglio, che ieri gli davano dello “speculatore” o del politico malato di “sindrome di Nerone” (l’ha detto Roberta Lombardi), il sindaco dice questo: “Davanti a momenti così difficili è chiaro che il mio invito è quello all’unità. Chi non lo capisce dovrebbe stare più attento al bene di Roma e dei suoi cittadini”. Ma le bizze dei 5 stelle lo preoccupano il giusto. “Sono fiducioso che il Parlamento confermerà la scelta giusta  del governo”.

Dopo l’incendio di Malagrotta a Roma ci sono due emergenze da affrontare: una di natura ambientale e un’altra che riguarda la gestione dei rifiuti. Sulla prima Gualtieri è confortato dai dati pubblicati ieri pomeriggio dall’Arpa. Le centraline mobili hanno rilevato finora livelli alti di diossine, benzene e altri inquinanti, ma comunque sotto i limiti previsti dalla legge. “La notte dell’incendio ho emesso un’ordinanza molto prudente che disponeva nel raggio di sei chilometri la chiusura di scuole e uffici e l’invito ai cittadini a chiudere le finestre e a non uscire. Ancora non sapevamo quale sarebbe stato lo sviluppo della vicenda. Ora i dati ci confortano e questo ci consentirà di disporre una nuova ordinanza meno restrittiva, anche se continueremo il monitoraggio per calibrare le misure”. 

 

Ancor più preoccupante è la questione rifiuti: l’incendio ha di fatto messo fuori gioco una parte importantissima dello smaltimento della spazzatura capitolina. I due Tmb di Malagrotta trattavano 8.100 tonnellate a settimana, la metà dell’immondizia prodotta ogni sette giorni in città. Uno, il più piccolo, dovrebbe essere recuperato. Intanto giovedì Gualtieri ha varato la sua prima ordinanza nella veste di commissario del governo per attivare due “trasferenze” – aree dove depositare i rifiuti per un massimo di 48 ore prima – in due stabilimenti di Ama.

 

“Così potremmo ridurre, ma non eliminare, le criticità che ci saranno in questi giorni”, spiega Roberto Gualtieri. “Se tutte le nostre azioni andranno a buon fine, dalla settimana prossima ci auguriamo di tornare alla normalità. Riuscendo anche a smaltire l’arretrato”. La situazione insomma è molto complicata. Si rischia un’estate di emergenza per la città. E però il sindaco è fiducioso. “Stiamo lavorando per evitare che questo accada. Dovremmo riuscire a limitare l’emergenza a pochi giorni”. Un’affermazione che merita il condizionale, perché con i rifiuti a Roma si rischia sempre di scivolare. E c’è anche un’altra clausola. “Ovviamente questo presuppone la riapertura del Tmb che non è stato danneggiato: ci permetterà di recuperare 3 mila tonnellate a settimana, mentre per le restanti 5.100 contiamo di trovare altri impianti”.

 

Roma, però, già prima non era pulita come Gualtieri aveva annunciato. I romani non hanno ancora percepito un cambiamento, almeno nei fatti. Dice però. “Penso che i cittadini abbiano visto la nostra determinazione a risolvere il problema e a prendere decisioni che dalla chiusura di Malagrotta nessuno aveva voluto prendere”.

 

Tornando all’incendio dell’altro giorno. E’ il terzo tmb che a Roma va in fiamme (dopo il Salario a fine 2018 e Rocca Cencia nel 2019). La procura di Roma ha aperto un fascicolo per incendio colposo. Per la maxi-perizia che dovrebbe ricostruire l’accaduto ci vorranno sei mesi. Tra le ipotesi c’è quella di un’eventuale “mano comune” dietro ai roghi. Un’eventualità che il sindaco non conferma e non esclude. “Non voglio avventurarmi in ipotesi”, dice. “Anche se la ricorrenza anomala di questi eventi è sotto gli occhi di tutti. Se sia l’obsolescenza degli impianti o se invece ci siano dietro eventi di natura colposa o dolosa è un dubbio che scioglierà la magistratura, il procuratore Lo Voi mi ha rassicurato”.

 

Gualtieri ieri ha sentito anche il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “L’ho aggiornato sulle ultime novità”. Alla Festa del Foglio il ministro aveva detto che prima di giudicare il termovalorizzatore di Roma vuole vedere le carte. “E ha ragione”,  dice oggi il sindaco . “Come commissario ai rifiuti dovrò presentare al governo un piano impiantistico dettagliato. E’ giusto che il ministro si esprima su quello. Contiamo di averlo entro luglio per presentarlo non solo al governo, ma anche alla città. Sarà tra i più avanzati e innovativi del mondo. Mi sono confrontato con la presidente della Commissione europea von der Leyen, con il vicepresidente Frans Timmermans e con i sindaci di tante città europee affinché sia così”.

 

Ma c’è un’altra cosa che Gualtieri attende dal governo: la costituzione della società che dovrà fare da stazione appaltante per il Giubileo. Come anticipato dal Foglio dovrebbe guidarla l’ad di Poste Matteo Del Fante. C’è il rischio di un ritardo? “No”, ci risponde Gualtieri. “Stiamo già lavorando con i costituendi vertici dell’azienda. C’è un lavoro preparatorio in corso. Attendiamo la costituzione formale, ma penso che sia una cosa imminente”. Gli hanno dato le risorse, ma poi le fanno gestire a qualcun altro: Gualtieri è un “commissario commissariato?”. “Assolutamente no”, risponde lui. “Avremo una mole di risorse senza precedenti e quindi è un bene che il governo ci dia anche un supporto operativo, affidandolo tra l’altro a persone di grandissima professionalità”.

Dopo sette mesi il sindaco di Roma, nonostante le critiche, è soddisfatto della sua squadra. “Sono molto contento dei miei assessori stanno lavorando molto bene anzi. E’ una giunta di qualità: dal 5 novembre al 27 maggio, escludendo le delibere di servizio, abbiamo approvato 251 delibere, circa il doppio di quelle che nello stesso periodo ha approvato la giunta Raggi, anche affrontando temi molto importanti fermi da tempo”. Resta la battaglia del termovalorizzatore. “La vinciamo”.

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