Il discorso

La replica, da incorniciare, di Mario Draghi alla Camera

"Tra essere pacifisti e volere la pace c’è una bella differenza. Le sanzioni e l'invio di armi servono all'Ucraina per difendere la libertà e la democrazia". Ecco il discorso del premier

Pubblichiamo la replica offerta dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, al dibattito successivo alla sua relazione alla Camera, in vista del Consiglio Europeo che si svolgerà tra giovedì e venerdì.
 

In generale, più che rispondere ai singoli punti, vorrei fare alcune considerazioni su quello che mi pare sia il tema dominante dei vostri interventi, con qualche eccezione. Quindi, prima di tutto, ringrazio la Camera dei deputati per il sostegno. Primo, ad aiutare l'Ucraina a difendere la libertà e la democrazia. Secondo, a continuare con le sanzioni contro il Paese invasore. Terzo, a sostenere il potere d'acquisto degli italiani. Quarto, a preparare con tutti gli altri la ricostruzione dell'Ucraina. Quinto, a sostenerne lo stato di candidato nell'Unione europea. Sesto, a ricercare una pace duratura che rispetti i diritti, la volontà e la libertà in Ucraina. Onorevole Fratoianni, l'Italia e io personalmente cerchiamo questa pace, l'abbiamo cercata fin dall'inizio, ma per mettersi seduti e cominciare a delineare un piano di pace, bisogna che una parte che oggi sta continuando la guerra, cercando posizioni di vantaggio - e solo quando queste posizioni di vantaggio all'interno dell'Ucraina, occupando parte dell'Ucraina, saranno stabilizzate - per questa parte, solo allora, si potrà cominciare a parlare di pace. La posizione dell'altra parte, invece, è dire: “No, scusate, siete venuti a casa mia, prima di tutto ve ne dovete andare, poi parleremo di pace”. Sono due posizioni inconciliabili.
 

Non so dove ero arrivato, se al sesto o al settimo, comunque, l'altro punto è importante, veramente importante: cercare di far di tutto per evitare la tragedia della crisi alimentare nei Paesi più poveri del mondo. In sostanza, vi ringrazio per il sostegno a continuare sulla strada disegnata dal DL 14 del 2022. Vi ringrazio, perché questo sostegno è stato unito, con qualche eccezione. Vorrei dedicare due parole alle eccezioni e vorrei anche ringraziare queste voci dissonanti, in particolare l'onorevole Fassina e l'onorevole Maniero, perché effettivamente ci aiutano, ci stimolano a riflettere su alcuni punti. Le sanzioni: sono efficaci, non sono efficaci? Quando io dico che sono efficaci, ripeto quello che tutte le organizzazioni internazionali mi dicono; ho la sensazione, da tutti i dati, che siano molto efficaci e, anzi, che diventino ancora più efficaci quest'estate. Da tutti i segnali che si hanno da parte russa, questa è l'evidenza: una grande preoccupazione che sta crescendo. Il secondo punto sollevato dall'onorevole Maniero riguarda i concimi. Ha ragione, ho sollevato questo punto tre mesi e mezzo fa con la Commissione europea e sto aspettando una risposta. Questo è il punto e lo solleverò ancora nel prossimo Consiglio europeo.
 

A parte questi punti importanti di riflessione, c'è una fondamentale differenza tra due punti di vista: in base a uno, il mio sostanzialmente, l'Ucraina si deve difendere. Le sanzioni, l'invio di armi servono a questo. L'altro punto di vista è diverso: l'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo fare le sanzioni, non dobbiamo mandare le armi; la Russia è troppo forte, perché combatterla? Lasciamo che entri, lasciamo che l'Ucraina si sottometta; dopotutto, cosa vogliono questi? Il secondo punto riguarda quella che ho definito più volte una tragedia umanitaria derivante dalla carestia, dalla crisi alimentare che sta per abbattersi sui Paesi, su coloro che hanno meno di tutti al mondo, su coloro che sono i più poveri; ma naturalmente la colpa è delle sanzioni, la colpa è dell'Europa... No! La colpa è della Russia che ha dichiarato guerra all'Ucraina! Detto questo, il sostegno, come dicevo, è stato molto unito e l'unità è essenziale in questi momenti. E' essenziale in questi momenti, perché le decisioni che bisogna prendere sono molto difficili, è essenziale perché queste decisioni riguardano la guerra, ma riguardano anche la nostra situazione economica e sociale interna; non sono situazioni facili, quindi, l'unità è fondamentale per questo. Vorrei fare, come ieri, una considerazione di carattere personale. Alcune di queste decisioni, soprattutto quando vedono l'Italia coinvolta sia pure indirettamente in una situazione di guerra, sono decisioni importanti, complesse e profonde anche dal punto di vista personale, hanno dei risvolti morali molto profondi, molto complicati e, quindi, il vostro sostegno è fondamentale e vi ringrazio.

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