Al voto
Ecco le città e i candidati al ballottaggio il 26 giugno
Domenica si voterà per il secondo turno delle elezioni amministrative in tredici capoluoghi. Il risultato delle urne sarà un importante termometro politico anche per i leader nazionali
Domenica 26 giugno si vota per il secondo turno delle amministrative, i ballottaggi. Sono 13 i capoluoghi di provincia e regione al voto. Il risultato delle urne sarà un importante termometro politico anche per i leader nazionali e servirà a pesare, pur essendo elezioni locali, la forza dei partiti alla prova del voto. Di seguito una panoramica delle principali città alle urne e dei candidati che si sfideranno.
Catanzaro
Nell’unico capoluogo di regione che non è stato ancora assegnato, Catanzaro, l’ex Pd Valerio Donato sfiderà Nicola Fiorita. Al primo turno, Donato era stato appoggiato da Lega e Forza Italia senza FdI, e si era piazzato in testa con il 44 per cento, seguito, appunto, da Fiorita, appoggiato da Pd e M5s che si era fermato al 32.
Al ballottaggio il candidato di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, ha dato la sua disponibilità all'apparentamento con Donato, mentre Fiorita potrà contare sull’appoggio, senza apparentamento, di Antonello Talerico, candidato sindaco sostenuto da liste di ispirazione di centrodestra e Noi con L'Italia.
Verona
Nel capoluogo di provincia sarà ballottaggio tra Damiano Tommasi e Federico Sboarina. L’ex calciatore della Roma ed ex presidente dell'Assocalciatori, candidato civico ma sostenuto dal centrosinistra, ha ottenuto il 39,7 per cento. Il centrodestra qui si è presentato diviso. Da una parte, il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Giorgia Meloni che ha preso il 32,7 per cento che vale il secondo turno. Dall'altra Flavio Tosi, con il supporto di Lega e Fratelli d'italia, che si è fermato al 23,9 per cento. Nessuno dei due candidati più votati ha ufficializzato alleanze per il ballottaggio.
Verona rappresenta probabilmente il fronte più caldo di questa tornata elettorale: è l’epicentro dei problemi del centrodestra con Sboarina che ha rifiutato per ragioni di profondissima disistima politica e personale l’apparentamento con Tosi, ex leghista entrato in Forza Italia pochi giorni dopo il primo turno e forte di un consenso personale in città. Mossa che rischia di far schiantare il centrodestra contro l’onda civica di Damiano Tommasi, che sarà appoggiato, al di là della buracrazia elettorale, da tutto il centrosinistra.
Parma
Nella città emiliana, i dem puntano a una vittoria che manca dal 1998. Al ballottaggio il candidato progressista, Michele Guerra, parte in vantaggio forte del 44,18 per cento ottenuto al primo turno rispetto al 21,25 per cento del candidato di centrodestra, non sostenuto da FdI, Pietro Vignali.
Guerra, ex assessore alla Cultura della giunta di Federico Pizzarotti e da lui sostenuto, per spuntarla dovrà vedersela con un Vignali rinfrancato dall’endorsement, senza apparentamento, del partito di Giorgia Meloni. Per inciso, il civico Dario Costi, piazzatosi al terzo posto al primo turno, sostenuto da Azione di Carlo Calenda, ha deciso di non esprimersi pubblicamente, preferendo rimanere equidistante tra i due candidati. Una scelta che potrebbe incidere sul voto.
Lucca
Anche nella città toscana si andrà al ballottaggio. Tra le altre cose, Lucca è salita agli onori della cronaca perché l'ormai ex deputato di Forza Italia Elio Vito ha lasciato il partito (e il Parlamento) per protestare contro l’apparentamento del candidato sostenuto dal centrodestra, tra cui anche FI, Mario Pardini, con l’ex leader locale di Casapound Fabio Barsanti (che aveva ottenuto quasi il 10 per cento al primo turno).
Pardini dovrà vedersela con il candidato di centrosinistra Francesco Raspini - già funzionario della Polizia di Stato e assessore con deleghe alla Sicurezza e al personale, all'ambiente, alla protezione civile e all’organizzazione della struttura del Comune – che al primo turno ha ottenuto il 42,65 per cento dei voti, piazzandosi in testa.
Piacenza
Anche la città emiliana andrà al ballottaggio. Al primo turno la sindaca uscente Patrizia Barbieri si è presentata come nome di punta del centrodestra unito, e ha ottenuto il 37,72 per cento dei voti arrivando seconda. Va al ballottaggio con la consigliera regionale Katia Tarasconi che ha ottenuto il primato con il 39,93 per cento delle preferenze. Un risultato maturato grazie all'appoggio da una coalizione di centrosinistra che vedeva insieme Pd e Azione ma non il M5s.
In vista del secondo turno non sono stati formalizzati apparentamenti, ma è soprattutto ai grillini che Tarasconi si rivolge per vincere. Determinante per il successo sarà anche il comportamento dell’area politica di centrodestra dei liberali piacentini che fa capo a Corrado Sforza Fogliani, fortemente critica nei confronti dell'amministrazione Barbieri.
Monza
Nella città lombarda si sfideranno per la fascia da sindaco, Dario Allevi, sostenuto dal centrodestra e Paolo Pilotto, candidato del centrosinistra. Al primo turno Allevi ha conquistato il 47,12 per cento delle preferenze, mentre Pilotto il 40,08.
Gli altri capoluoghi al voto
Como. Il ballottaggio è tra Barbara Minghetti, candidata del centrosinistra e Alessandro Rapinese, con una lista civica che porta il suo nome. Non ci sarà il centrodestra, ed è la prima volta che succede a Como da quando esiste l’elezione diretta del sindaco, cioè dal 1993.
Viterbo. Sarà un ballottaggio senza apparentamenti. Si sfideranno la civica, consigliera uscente, ex di Alleanza Nazionale, Chiara Frontini e la candidata del centrosinistra Alessandra Troncarelli, assessore della giunta del presidente della Regione Lazio, Zingaretti.
Frosinone. La sfida sarà tra il vincitore del primo turno e candidato del centrodestra unito Roberto Mastrangeli e Domenico Marzi del centrosinistra. Anche qui non si registrano apparentamenti.
Alessandria. Per la coalizione progressista corre Giorgio Angelo Abonante. Il centrodestra, unito, è rappresentato da Gianfranco Cuttica di Revigliasco. L'appello dei contendenti è innanzitutto contro l'astensionismo (affluenza 46,73 per cento al primo turno).
Cuneo. Si sfidano la vicesindaca uscente ed ex senatrice Pd, Patrizia Manassero (46,95 per cento al primo turno e grande favorita) e il candidato di centrodestra Franco Civallero. In caso di vittoria, Manassero sarebbe la prima sindaca donna di Cuneo e la prima esponente del Pd alla guida della città.
Gorizia. Nel capoluogo isontino, va in scena la sfida tra il centrodestra unito che sostiene il sindaco uscente, Rodolfo Ziberna, e il centrosinistra che supporta l'ex senatrice Pd, Laura Fasiolo.
Barletta. Si sfideranno l'ex sindaco Cosimo Cannito sostenuto dal centrodestra unito e Santa Scommegna candidata del Pd che, però, potrà contare anche sull'appoggio di Sinistra italiana e Italia Viva, che porterebbero in dote circa 19 punti percentuali. È stato infatti ufficializzato l'apparentamento con le liste che, al primo turno, hanno sostenuto il candidato sindaco Carmine Doronzo, già consigliere comunale.