"nuove" tecnologie
Grillo ancora contro il termovalorizzatore. Così sul dl Aiuti il M5s rischia di implodere
Sul suo blog, il leader del Movimento 5 stelle ha avanzato un'idea "innvoativa" in realtà già bocciata durante l'amministrazione Raggi, Gualtieri non si lascia intimidire: "Voglio chiudere il piano entro luglio"
Il leader e fondatore del Movimento 5 stelle continua ad attaccare la proposta del termovalorizzatore per risolvere il problema rifiuti di Roma, proponendo un'alternativa sul suo blog. E' la “tecnologia senza fiamma” quella da controproporre a chi sostiene l'idea del termovalorizzatore: secondo Grillo infatti da 10/15 anni i suoi “informatori esperti” parlano di una nuova tecnologia italiana in grado di azzerare i sottoprodotti nocivi delle combustioni, perfetta anche per trattare i rifiuti industriali particolarmente pericolosi. “La soluzione migliore per Roma!” aggiunge su Twitter.
E' l'ennesimo strappo politico da parte del Movimento 5 stelle rispetto al termovalorizzatore di Roberto Gualtieri, appoggiato dal Pd e da Calenda. La trattativa sullo smaltimento dei rifiuti nella capitale per il Movimento 5 stelle non può passare dal termovalorizzatore, nonostante entro il 30 giugno il Consiglio dei ministri si riunirà per approvare il Dl aiuti, in cui c'è anche un capitolo sulla proposta del sindaco Gualtieri. Chiusa la partita delle comunali, si aprono giorni cruciali in Parlamento dove tornano in discussione provvedimenti altamente divisivi tra le forze politiche, anche in seno allo stesso Movimento. Passando proprio per il termovalorizzatore, si prevede una settimana di scontri che dovrà tenere conto anche del riposizionamento dei voti tra la nuova forza di Di Maio e i 5 Stelle, visto che alcuni esponenti di peso come il viceministro Laura Castelli o il nuovo coordinatore di Insieme per il Futuro Vincenzo Spadafora hanno fatto capire di essere intenzionati a votare a favore del governo. Quindi anche a favore del termovalorizzatore. La fine di un tabù. Per queste ore decisive, Grillo è arrivato in mattinata nella capitale.
Secondo Grillo, la tecnologia “senza fiamma trasforma ad altissima efficienza” e lo fa con un solo passaggio, trasformando uno scarto senza utilità in un prodotto, come per esempio “perle vetrose totalmente inerti per pannelli isolanti per edilizia, ed abrasivi per l’industria” oppure ancora “Co2 ultra pura per usi commerciali (es. conservazione alimenti, estintori), e in futuro per usi come materiale di trasporto di Idrogeno, e per metanolo ed eteri, cioè materiali intermedi strutturali per materiali d’uso industriale”. Grillo si sofferma anche sui costi che questo tipo di tecnologia avrebbe: "Si potrebbe pensare costi una fortuna fare tutte queste meraviglie, ma non è così, è l'opposto. Per una città come Roma, immaginando moduli da 180.000 tonnellate di scarto inutile, significherebbe spendere largamente al di sotto di quanto si farebbe con l'inceneritore. Parliamo di circa 50 euro a tonnellate, molto molto meno". Sembrerebbe quindi una proposta al passo con l'ambiente senza spendere eccessivamente.
E invece arriva la replica dell'assessore al ciclo dei rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi che boccia l'idea grillina: “l'ossicombustione, di cui parla Grillo - replica - è una tecnologia autorizzata solo in via sperimentale per quantità di rifiuti trattati nemmeno lontanamente applicabili a una grande capitale che produce ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati”. Inoltre l'idea dell'ossicombustione era già stata avanzata durante l'amministrazione Raggi quando nel 2019 l'allora consiglio d'amministrazione di Ama propose la sperimentazione poi bocciato dalla giunta. Poche settimane dopo quello scontro la sindaca Raggi, oggi consigliera d'opposizione, rimosse l'intero consiglio e l'assessora ai rifiuti Pinuccia Montanari lasciò l'incarico.
Da parte sua il sindaco Roberto Gualtieri non si lascia intimidire dalle polemiche grilline: “Andremo avanti, sul termovalorizzatore e sugli altri impianti. Vorrei essere l’ultimo sindaco di Roma che deve passare gran parte del suo tempo a cercare dove portare la spazzatura” ha ribadito i giorni scorsi al Foglio, rispondendo alle accuse dei pentastellati che in parlamento e in Campidoglio non si sono risparmiati suoi suoi confronti (chiamandolo “speculatore” e additandogli la “sindrome di Nerone”). La proposta del termovalorizzatore ha ulteriormente acquisito la necessità di andare in porto dopo l'incendio del Tmb di Malagrotta, costringendo a trasferire parte di rifiuti in altri stabilimenti.
Gualtieri ha aggiunto di aver aggiornato anche il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, il quale, alla Festa del Foglio aveva detto di voler leggere attentamente le carte prima di approvare la proposta. Gualtieri, in quanto commissario ai rifiuti dovrà presentare al governo un piano impiantistico dettagliato entro luglio per presentarlo non solo al governo, ma anche alla città. “Sarà tra i più avanzati e innovativi del mondo. Mi sono confrontato con la presidente della Commissione europea von der Leyen, con il vicepresidente Frans Timmermans e con i sindaci di tante città europee affinché sia così” ha concluso Gualtieri, senza prendere minimamente in consideraizone le idee grilline “senza fiamma”.