(foto da Silvianoferi.it)

creatività

"No al rigassificatore di Piombino: Putin potrebbe attaccarlo". Nuove frontiere del nimby M5s

Francesco Dalmazio Casini

La grillina Silvia Noferi, consigliera della Regione Toscana, contro l'infrastruttura che servirà a fare a meno del metano russo. Quando c'è da fare le barricate, il movimento sa andare anche oltre i soliti cavalli di battaglia 

Il rigassificatore di Piombino non s’ha da fare. Questa volta non è un problema di presunto e falso inquinamento, nè di turismo da preservare. Il problema è Vladimir Putin. O almeno questo suggerisce Silvia Noferi, consigliera della regione Toscana in quota Movimento 5 stelle. In uno sforzo creativo degno di nota, Noferi mette da parte i luoghi comuni grillini per avventurarsi sui sentieri inesplorati della geopolitica. “Con il rigassificatore mettiamo a repentaglio la sicurezza di un’intera città e la trasformiamo in un obiettivo sensibile in caso di attacco militare da parte della Russia”, ha spiegato la consigliera a margine del Consiglio regionale in cui si è discusso dell'infrastruttura. Infatti, “se fosse sganciato un missile su quel porto con la nave rigassificatrice si creerebbe una devastazione di proporzioni epocali”. 

"Un enigma" il fatto che questa preoccupazione non sia materia di discussione quotidiana, nota poi Noferi. A sentirla sembra quasi strano che Livorno, La Spezia e Rovigo (i porti che oggi accolgono le famigerate navi Fsru) siano ancora sulla mappa. D'altra parte, bisognerebbe notare che le uniche armi russe in grado di arrivare sino a lì siano i missili nucleari (e a quel punto poco cambia se c’è del metano da far esplodere oppure no). Senza contare che ci sono anche moltri altri obiettivi che salterebbero in aria allo stesso modo se colpiti da un missile, a partire dagli impianti ad idrogeno che Noferi spinge per costruire nella sua Toscana o dalle dighe (quelle sì che farebbero un disastro) che generano l’elettricità più pulita in circolazione.