il nuovo federatore?

Conte, la scissione del M5s e il sogno di una nuova Cosa rossa. Parla Stefano Fassina

Marianna Rizzini

Ora che il Movimento ha mutato pelle con il trasloco di Di Maio, il “dove andrà Conte?” è diventata la domanda chiave di chi sperava che l'ex premier potesse essere il nuovo federatore della sinistra

La scissione nei Cinque stelle e il travaso verso la nuova creatura dimaiana non porta scompiglio soltanto nel M5s rimasto contiano, e non soltanto, di riflesso, nel Pd. C’è infatti un mondo a sinistra del Pd che — non da oggi — si interroga sull’idea di mettere insieme le forze attorno ad alcune parole d’ordine – lavoro, diritti, ecologia, pace – e di farlo anche in compagnia del Movimento. Ma ora che il M5s ha mutato pelle, con il trasloco a casa Di Maio della parte più riformista, centrista e governista, il “dove andrà Conte?” è diventata la domanda chiave per chi un tempo sognava nuove edizioni della “Cosa rossa”, come se l’ex premier potesse sperimentarsi nel ruolo di federatore (se l’era detto da solo, Conte, nel 2019, quando si dichiarava appunto pronto a “federare il centro-sinistra”). E oggi Stefano Fassina, deputato di LeU ed ex viceministro dell’Economia, osserva il quadro cangiante e “la variabile politica a Cinque stelle di cui Conte è il leader” e vede nel M5s superstite, “nonostante i problemi e il ridimensionamento elettorale, il soggetto che in ogni caso è riuscito a intercettare i bisogni e le richieste delle periferie sociali. Non esito a dirlo: il M5s è la forza politica che rappresenta oggi le periferie sociali che si sentivano abbandonate. E per chi ritiene che l’area progressista debba allargare il proprio terreno di consenso e di lavoro oltre i confini degli ultimi vent’anni, il M5s è sicuramente un valore aggiunto, al di là della sintonia o della non sintonia su alcuni temi. Quindi è importante, a mio avviso, consolidare un percorso di interlocuzione”. Il punto ora è, dice Fassina, “concentrarsi per recuperare, a sinistra, la capacità di raccogliere attorno a sé le fasce sociali che non si sentivano più rappresentate da tempo. E a me invece pare che in questa forsennata e poco ragionata corsa al centro si lasci indietro un enorme problema: dare voce a chi è più in difficoltà, e non sono pochi”.

 

C’è però chi teme che Conte possa spostarsi verso il settore dei nuovi e vecchi populismi e demagogie: “A me pare”, dice Fassina, “che per il profilo sociale che ha espresso in questa legislatura il M5s, e per i provvedimenti dall’M5s ispirati – reddito di cittadinanza in testa – Conte abbia ora come opzione naturale il rafforzamento  della rappresentanza di alcune fasce sociali disagiate e quindi l’interlocuzione con chi, a sinistra, ha provato a riconquistarle”. Ci sono alcuni temi che potrebbero favorire la convergenza: “Intanto”, dice Fassina, “i temi sociali, ambientali, e il tema fondamentale, in questo momento, della pace, tanto più dopo un G7 e un vertice Nato in cui, a mio avviso, si è parlato molto poco di trattativa e negoziato. E anche sulla gestione del problema ambiente, purtroppo, la guerra ha fatto fare passi indietro. Ma sono ambiti, questi, su cui, in Italia, c’è già stata convergenza in Parlamento tra M5s e sinistre. Dopodiché noto, anche dietro agli attacchi a Conte, un tentativo di normalizzare, per così dire, una parte della rappresentanza politica, forse con l’intento di escludere dalla rappresentanza stessa alcune fasce sociali”. (Non per niente, qualche mese fa, quando il leader a Cinque Stelle virava a sinistra e anche verso Papa Francesco, c’era chi, nel Pd, scherzava: “Avevamo Bertinotti, oggi abbiamo Conte”). 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.