Le nove richieste di Conte a Draghi. Ecco la sintesi della lettera consegnata al premier dal M5s

Dal Reddito di cittadinanza al superbonus, dal salario minimo alla transizione ecologica. E il chiarimento sulla posizione internazionale dei Cinque stelle

Ecco i passaggi principali del documento consegnato da Giuseppe Conte al premier Mario Draghi nell'incontro di oggi.

 

Conte ha rappresentato a Draghi "il profondo disagio politico" del M5s "ancora più acuito dagli ultimi avvenimenti". Il "faro" del Movimento, dice l'ex premier, è la transizione ecologica e la riduzione delle disuguaglianze. Siamo sempre stati responsabili, ha ricordato ancora Conte, che spiega di non volere mettere in crisi il governo. "Abbiamo deciso di non volgere le spalle al paese, in un momento in cui era necessario procedere spediti nella campagna vaccinale e nel completamento del Pnrr, dando priorità alla tutela della salute dei cittadini e al rilancio dell’intero sistema economico", ma, lamenta, "abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto, fino a subire invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza". "Non si può nascondere che il processo politico e la collocazione nel governo, hanno pesato sul nostro elettorato. Lo hanno sfibrato e anche eroso. Ma mai, e sottolineo mai, le ragioni di convenienza di parte e le valutazioni elettorali hanno offuscato in noi la priorità assoluta del bene dell’Italia. Pretendiamo adesso, a nome dell’intera Comunità 5 Stelle, un segnale di forte discontinuità", perché, sostiene, sta montando un forte disagio sociale. E' urgente il "sostegno a famiglie e imprese, alle prese con mille difficoltà dovute al caro-bollette, all’incremento del costo del carburante, all’esplosione inflazionistica, alla scarsità di materie prime".

 

Faremo valere le nostre posizioni, dice ancora Conte, "contro la guerra, per la pace e il disarmo", così come quelle "sul disagio sociale, che impone un sostegno agli ultimi e la lotta alla povertà" e sulla "cultura integralmente ecologica".

  

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Ecco poi in 9 punti le richieste del M5s a Draghi, dal quale su questi temi si aspettano "posizioni chiare e risolutive":

 

1) REDDITO DI CITTADINANZA. Occorre un chiarimento del premier, chiede la lettera, "che ponga fine alle continue polemiche, del tutto irricevibili. Soprattutto non siamo disponibili a considerare ulteriori restrizioni ancora più penalizzanti, preordinate a restringere la portata applicativa di questa riforma. Siamo invece disponibili a valutare soluzioni utili a migliorare il sistema delle politiche attive".

2) SALARIO MINIMO. E' "urgente la sua introduzione"

3) DECRETO DIGNITÀ. "Non riteniamo più possibile rinviare, ancora una volta, l’applicazione di queste norme destinate a contrastare il precariato. Siamo disponibili a studiare insieme incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato, ma rimane fondamentale che i contratti a tempo determinato rimangano collegati a specifiche causali, per contrastare il precariato selvaggio".

4) AIUTI A FAMIGLIE E IMPRESE. Il bonus da 200 euro "non risolve i problemi" della gente, serve un intervento più robusto. Sì quindi "allo scostamento di bilancio" oltre a interventi "contro le speculazioni che in vari settori di attività (settore farmaceutico, assicurativo, oltreché del commercio del petrolio e del gas) si sono manifestate in questa fase emergenziale". Inoltre è urgente "un taglio del cuneo fiscale".

5) TRANSIZIONE ECOLOGICA. "Non siamo disponibili a favorire investimenti nelle infrastrutture a gas o ad 'allargare le maglie' delle concessioni di sfruttamento dei nostri giacimenti fossili".

6) SUPERBONUS 110%. "Si introduca una soluzione per sbloccare le cessioni" di crediti per il superbonus.

7) CASHBACK FISCALE. "Riteniamo necessario anticipare l’applicazione del 'cashback fiscale'”,

8) INTERVENTO SU RISCOSSIONE. "Rateizzazione sino a 120 euro. Non vogliamo un condono, ma scontare sanzioni e interessi".

9) CLAUSOLA LEGGE DI DELEGAZIONE. Il M5s chiede di "introdurre una clausola, per ogni legge di delegazione, che preveda che ogniqualvolta il governo non si conformi al parere espresso dalle commissioni parlamentari, il governo stesso ritorni in Parlamento per motivare specificamente la sua scelta e solo dopo questo passaggio sarà possibile l’approvazione definitiva del decreto legislativo".

  

"Il senso di responsabilità che abbiamo verso il paese", conclude la lettera, "ci impone un confronto chiarificatore, che recuperi una piena dialettica che è venuta a scemare e valga a ottenere indicazioni precise sull’indirizzo politico che vuole imprimere al suo governo". E aggiunge che le idee del M5s hanno "subito un travisamento malevolo da parte di molti. Sino ad arrivare a definire le nostre posizioni riguardanti il contesto internazionale, come anti-atlantiche e anti-europee. Vogliamo più che mai, e molto più di altri, essere e contare in Europa e mantenere la nostra storica alleanza dentro la Nato. Il punto è come si sta in queste sedi: con dignità e autonomia, consapevoli di essere una delle prime democrazie al mondo, oppure si svolge il ruolo di terminali passivi di decisioni assunte da altri?"