L'intervista
"Sui taxi i partiti sono più oltranzisti di noi, la liberalizzazione non passerà". Parla il capo del 3570
Il presidente dell'Unione Radiotaxi è convinto che il governo rivedrà l'articolo del ddl Concorrenza che riguarda i taxi: "Non c'è bisogno dello stralcio, le forze in Parlamento ci ascoltano e con la modifica salviamo noi, ma garantiamo anche il governo"
“Ma veramente in tutti i partiti c’è gente molto più oltranzista di noi, vorrebbero lo stralcio della norma, ma non serve”. Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma e dell’Unione Radiotaxi d’Italia, è calmissimo, è convinto che, dopo lo sciopero del 5 e 6 luglio proclamato dai tassisti italiani contro l’articolo 10 del ddl Concorrenza – che prevede nuove regole per le auto bianche –, partiti e governo ascolteranno le richieste dell’ala più moderata della categoria. “Sono tranquillo – spiega – perché la norma che più ci preoccupa verrà stralciata, abbiamo mandato ai partiti le nostre proposte di emendamento e depositato memorie e atti al ministero e alle commissione parlamentari competenti. Anche la sottosegretaria ai Trasporti Teresa Bellanova ci ha garantito che non ci saranno ostacoli a una riscrittura”.
E certo se alcuni partiti hanno girato al governo quegli stessi emendamenti ancora sulla carta intestata del 3570 c’è da rendersi conto che la tranquillità di Bittarelli è senz’altro ben motivata. “Anche tra di noi c’è chi vorrebbe lo stralcio completo dell’articolo”, dice. “Ma non ce n’è alcun bisogno, è una posizione sbagliata, chiediamo una cosa molto semplice: togliere dal tavolo la parola liberalizzazione e l’apertura alla possibilità di intestare le licenze alle società di capitali, oltre alla conferma della distinzione tra taxi e ncc”. Bittarelli è convinto: “Verremo ascoltati”. E sembra dire ai suoi colleghi: smettete di protestare, tanto alla fine ciò che ci preoccupa davvero, la liberalizzazione, ha zero possibilità di passare. “Cerchiamo piuttosto di trovare proposte che siano percorribili per noi, ma anche per il governo”, dice. Della serie: otteniamo ciò che vogliamo, ma senza far fare una figuraccia all’esecutivo. Anche perché, spiega: “Per il resto – dalla lotta all’abusivismo fino allo snellimento delle pratiche burocratiche – non vedo perché non dovremmo essere d’accordo”.