Il caso
A Milano la sicurezza è diventata un tema di sinistra. Lo scontro tra Sala e Anpi sulla Loggia dei Mercanti
L'ennesimo atto vandalico in uno dei luoghi simbolo della resistenza apre la polemica. Il presidente dei partigiani milanesi Cenati: "Abbiamo chiesto telecamere e illuminazione. Il comune non ha fatto nulla. Ma il sindaco: "Anche l’Anpi ha le sue responsabilità, non hanno mai presentato un progetto"
A Milano la sicurezza è diventato un tema di sinistra, generando un botta e risposta tra Beppe Sala e il presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati. A suscitare il malcontento dell’associazione partigiani sono le condizioni di piazza Mercanti, scorcio medievale a due passi dal Duomo, diventato allo stesso tempo luogo della memoria e del degrado. Da mesi Cenati lamenta il livello di insicurezza che affligge la zona. La piazzetta, sotto i cui portici è conservato il memoriale in ricordo dei ‘caduti milanesi per la libertà’, è un luogo di bivacco per bande di giovani stranieri, oltre che teatro di risse e atti vandalici. L’ultimo in ordine cronologico si è verificato questo fine settimana, quando un gruppo di ignoti ha imbrattato i muri e le scalinate della Loggia dei Mercanti con una serie di scritte. I vandali non hanno risparmiato il memoriale, tanto che sulla stele dedicata a Vittorio Foa (politico e saggista di origine ebraica, uno dei padri fondatori della Repubblica) è stato persino spento un mozzicone di sigaretta.
Nonostante l’intervento del Comune, Cenati ha ricordato che a distanza di cinque mesi dall’ultimo sopralluogo effettuato dall’amministrazione “nulla di quanto anticipato e da noi richiesto è stato realizzato. Installazione di telecamere di video sorveglianza nella Loggia, potenziamento dell’illuminazione, posizionamento di cartelli che spieghino ai cittadini l'importanza del luogo in cui si trovano. Ora - ha proseguito - le nostre richieste sono diventate più che mai urgenti e non rinviabili. Milano deve avere la massima cura della Loggia dei Mercanti, luogo fondamentale della memoria e della storia della nostra città”. Un cahier de doléance che suona come un j’accuse nei confronti di Palazzo Marino (sede del Comune di Milano, nda). Questa volta - ed è un dettaglio non irrilevante - a porre l’accento sull’insicurezza e il degrado del capoluogo lombardo non sono intransigenti pasdaran del centrodestra, o il sempre attivo assessore regionale Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia). Se a richiamare all’ordine la giunta Sala è il numero uno dell’Anpi meneghina la cosa rischia di avere un impatto diverso, specialmente tra gli elettori di centrosinistra. Mesi fa l’associazione dei partigiani ha anche lanciato un appello pubblico “per la riqualificazione della Loggia”, motivata dal fatto che “da anni a Milano, Capitale della Resistenza, si susseguono incuria, trascuratezza, abbandono. Tutto ciò è inaccettabile, poiché è necessario indicare alle giovani generazioni i valori storici e civili di chi contribuì a liberare l’Italia dal nazifascismo”.
Ora, il frequente ripetersi di incresciosi episodi, di risse, violenze sessuali e atti vandalici ha spinto la giunta ad assumere 67 vigili il 7 luglio scorso, che diventeranno 307 entro novembre e 500 entro il 2025. I nuovi innesti andranno a rimpinguare l’organico della Polizia Locale, per garantire un maggiore presidio delle strade. Ciò premesso, le parole di Cenati non devono essere piaciute a Beppe Sala, che ieri ha ingaggiato un duello a distanza col numero uno dell’associazione partigiani. “Mi rifiuto categoricamente di dire che la colpa di queste problematiche è solo del Comune, anche l’Anpi ha le sue responsabilità” ha esordito il primo cittadino, a detta del quale l’associazione “per tanti anni ha immaginato un luogo che non potesse essere toccato. Ogni volta che si proponeva un intervento era tutto un ‘così si svilisce il senso del luogo, che deve essere aperto e accessibile’. Anche per questo motivo siamo stati fermi. Io - ha aggiunto - non ho mai visto in questi anni un progetto presentato dall’Anpi”.
Un botta e risposta serrato, dove l’associazione imputa al Comune la mancanza di un presidio adeguato in una zona di grande importanza e quest’ultimo rinfaccia all’Anpi una rigidità eccessiva, che impedisce a Palazzo Marino di realizzare adeguate misure di sicurezza. La polemica a distanza si è chiusa con Cenati che - stemperando la tensione - si è detto favorevole alla proposta del sindaco di “prevedere qualche forma di recinzione e protezione fisica per la Loggia, da noi sollecitata più volte anni addietro ma respinta dalla Sovrintendenza”. Evidenziando però che l’Anpi non ha alcuna responsabilità “sul decoro, la tutela e la sicurezza di un luogo così importante per Milano”. Il confronto, uno dei tanti tra Sala e Cenati negli ultimi mesi, mette in luce alcuni elementi di novità nel dibattito pubblico milanese. Se da un lato l’insicurezza riguarda il centro quanto le periferie, oggi la sicurezza è diventato (anche) un tema di sinistra. Ed è in primis quel mondo, democratico e progressista, che dal sindaco Sala si aspetta risultati concreti.