l'intervista

Carlo Cottarelli: "Da questa crisi il governo può uscirne rafforzato"

Marianna Rizzini

L’ex commissario alla spending review elenca i tanti problemi che Draghi può ancora risolvere

Sono le ore che precedono l’arrivo del premier Mario Draghi in Senato e l’economista Carlo Cottarelli, già commissario alla spending review durante il governo Letta ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del FMI, osserva da Washington il panorama concitato della vigilia, con partiti e leader alle prese con riunioni, dichiarazioni e fughe di notizie. Dall’estero, intanto, continuano ad arrivare apprezzamenti pro Draghi, comprese le parole del Financial Times: “…La migliore prospettiva è che Draghi continui a essere presidente del Consiglio il più a lungo possibile… sarebbe molto meglio concedergli il tempo di portare avanti le misure fondamentali nei prossimi mesi”. E se le lodi internazionali confermano il riverbero di autorevolezza che l’Italia guidata da Draghi ha avuto in questo anno e mezzo, l’elenco dei problemi già aperti che senza Draghi si aggraverebbero è lungo, dice Cottarelli, tanto più sullo sfondo della guerra in Ucraina: “Intanto, c’è sul tavolo la questione del prezzo del gas e del tetto al prezzo del gas, questione che si collega al tema della diversificazione degli approvvigionamenti e della transizione energetica. E poi: incombe l’urgenza tassi d’interesse, con relativa gestione di un aumento degli stessi a livello europeo. Vediamo quale posizione prenderà la Bce domani (giovedì, ndr), ma non si può escludere uno scenario di turbolenza, come non si può escludere per il futuro di dover ridisegnare il quadro dei conti pubblici europei”.

Spostandosi sul piano nazionale, la messa a terra del Pnrr figura in cima alla lista: “Abbiamo 55 azioni da implementare entro la fine dell’anno”, dice Cottarelli, “oltre a dover risolvere il problema di come compensare per famiglie e imprese l’aumento dei prezzi mantenendo in equilibrio i conti. Non che l’Italia non abbia mai avuto problemi di questo tipo, ma, visto il quadro suddetto, sarebbe auspicabile provare a risolvere le questioni aperte con un orizzonte di fine legislatura. Certo, posso capire che Giorgia Meloni, dal suo punto di vista, punti il dito contro un Parlamento per così dire mutevole, ma allora dovrebbe prendersela con il centrodestra che sostiene il governo, non con il centrosinistra. In ogni caso io vedo ancora i margini per un accordo. Superato questo scoglio, il governo potrebbe uscirne addirittura rafforzato, e procedere fino alla primavera del 2023”.

 

Due cose più delle altre preoccupano l’ex commissario alla spending review: “La guerra in Ucraina – che non è finita, ma sembra quasi che ce ne stiamo dimenticando, anche se non sappiamo che cosa succederà né se Vladimir Putin chiuderà ulteriormente i rubinetti del gas, motivo per cui è importante diversificare gli approvvigionamenti. E il tema dello scudo anti-spread, in uno scenario di inflazione. Ripeto: vediamo quale posizione prenderà domani la Bce. La permanenza di Draghi, in questo quadro, è tanto più importante. Lega e Forza Italia, volendo, possono andare al voto, ma è quello che vogliono? Confido intanto nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un uomo che ne ha viste in questi anni di tutti i colori, ed è sempre riuscito a trovare una via di uscita”. Intanto il centrodestra di governo ieri si riuniva per ore nella residenza di Silvio Berlusconi, dopo aver definito “inspiegabili” i comportamenti del centrosinistra (Enrico Letta in mattinata aveva incontrato Draghi), prima di incontrare a sua volta il premier in serata.

 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.