Sulle parole di Draghi trova più punti di convergenza il M5s che la Lega
In questi minuti circolano due documenti sui sì e no dei due partiti rispetto all'intervento del premier: i grillini individuano più punti in comune (tra cui agenda sociale). Leghisti contrari alle uscite su catasto, balneari e scostamento di bilancio
Ci sono due documenti che stanno circolando, importantissimi, e che stanno ricevendo al governo. Sono due schede. Una del M5S e l'altra è della Lega. Si tratta in pratica dei punti che sono piaciuti al M5S del discorso di Draghi e i punti che non sono piaciuti alla Lega. Al momento il M5S sta trovando più convergenze. Fa intendere che non è escluso che possa starci e dunque solo il centrodestra starebbe fuori. Uno scenario che non si può permettere.
Vediamo i punti: il M5S dice si a cinque dei riferimenti di Draghi: agenda sociale, energie rinnovabili, Pnrr, caro energia da combattere con decreto, Rdc da rivedere ma strumento da salvaguardare. I no (segnati con dei punti esclamativi) sono sull'invio di armi all'Ucraina, sul rigassificatore di Piombino, sul Csm.
Vediamo quelli della Lega. Sono solo due i semafori verdi. Uno è sul decreto energia, l'altro sull'autonomia differenziata. I punti esclamativi sono invece su tassisti, catasto, balneari e scostamento di bilancio. Significa che si tratta e che in questo momento il M5S trova nel discorso di Draghi più convergenze di quanto vuole far credere.