L'intervista

“Calenda incomprensibile. Noi da soli supereremo il 5 per cento”. Parla Rosato (Iv)

Gianluca De Rosa

Il presidente di Italia viva: "Pronti a fare il terzo polo anche senza Calenda: con Fratoianni noi non ci andiamo". Il partito di Renzi punta al voto dei delusi dell'accordo Pd-Azione.

Ancora ieri sera Enrico Letta si affrettava a ripeterlo: “Noi non abbiamo mai chiuso le porte, mai posto veti, per quanto mi riguarda il dialogo con Renzi resta aperto”.  Sicuramente dopo l’accordo tra Pd e Azione è quest’ultimo a far la parte di quello che chiude. “Siamo soli? No, siamo coraggiosi e controcorrente”, ha scritto, detto e ripetuto più volte nel corso della giornata Matteo Renzi manifestando la delusione per la fine, più che prematura, dell’ipotetico terzo polo centrista che sognava di fare insieme a Carlo Calenda. Anche Ettore Rosato, presidente del partito renziano, ma soprattutto ideatore della legge con la quale si voterà il prossimo 25 settembre non ha dubbi: “Calenda ha buttato via la possibilità di contrastare seriamente la destra facendo sponda con una sinistra che tiene insieme tutto e il suo contrario. E lo ha fatto solo per avere qualche collegio in più. A questo punto il Pd potrebbe tranquillamente imbarcare dentro questo centrosinistra ultrallargato anche Conte e i Cinque stelle”. Rosato esclude nettamente l’ipotesi che Iv possa fare parte dello schieramento voluto dal segretario dem: “Possiamo dirlo con certezza: Letta, il giorno delle dimissioni di Draghi, ci aveva fatto una proposta precisa: una coalizione con tutte le forze politiche che avevano sostenuto lealmente il governo Draghi, noi avevamo detto di sì. Il primo accordo però lo ha sottoscritto con Fratoianni che per 55 volte non hanno votato la fiducia a Mario Draghi”. Dunque, i renziani andranno da soli. “Anche senza Calenda – dice Rosato cercheremo di offrire una terza via a chi non vuole una destra che sulla politica estera ha un confine pericolosamente ambiguo, ma neppure una sinistra piena di contraddizioni”. Ma Italia viva, “coraggiosa e sola”, riuscirà davvero a superare lo sbarramento del 3 per cento previsto proprio dalla creatura del presidente d’Italia viva, il Rosatellum? Lui è convinto di sì: “Non sarà un ostacolo. Puntiamo molto più in alto del 3 per cento”. Renzi ha individuato il 5 come obiettivo e Rosato conferma: “Faremo un risultato nettamente superiore a quello che prevedono per noi al momento i sondaggisti, lo capisco dalle proposte di collaborazione che ci arrivano in queste ore”. Poi la stoccata: “Si possono fare le alleanze tra partiti, ma non sempre gli elettorati seguono i leader quando prendono decisioni incomprensibili”. Insomma, Italia viva può rubare a Calenda i voti dei delusi dell’accordo Pd-Azione? Risponde Rosato: “Diciamo che c’è un’area riformista che guarderà a noi e non a chi va con Fratoianni”. 
Ma le alchimie politiche sono ancora in deciso movimento. L’accordo trovato tra Letta e Calenda ha subito fatto infuriare i due leader della colazione Cocomero. Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e Angelo Bonelli (Europa Verde) hanno subito rimarcato di non aver bisogno del “diritto di tribuna” nelle liste dem previsto dall’accordo tra Letta e Calenda (il documento stabilisce infatti che i leader dei partiti non possano essere candidati nei collegi uninominali, supportati da tutta la colazione, ma i dem mettono a disposizione per loro i listini proporzionali del Pd). “Sono convinti – dice Rosato – che anche loro andranno oltre il 3 per cento e non ne avranno bisogno”. 
Il paracadute servirà invece molto probabilmente a Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, la loro creatura, Impegno civico, difficilmente riuscirà a superare lo sbarramento. “Volevano rimarcare questa differenza”, dice il presidente di Italia Viva. E però non c’è solo questo, perché Fratoianni e Bonelli hanno anche chiesto un incontro a Enrico Letta per “verificare” se ci siano “ancora le condizioni per un’alleanza”. E se decidessero di abbandonare il Pd per seguire il M5s con cui ancora auspicavano l’alleanza? A quel punto Renzi e Italia Viva cosa farebbero? “Non penso proprio accadrà nulla del genere”, dice Rosato. “Proprio perché sanno di superare il 3 tentano anche loro il rialzo sul numero dei collegi che gli spettano. Hanno visto che con Calenda ha funzionato e ci stanno provando”.