I nomi

Parlamentarie M5s: nel listino blindato di Conte anche i magistrati Scarpinato e Cafiero De Raho

Ruggiero Montenegro

Nell'elenco c'è Appendino e i capigruppo Castellone e Silvestri. Poi i fedelissimi, tra vicepresidenti e volti noti come Licheri, Floridia o Gubitosa. Toninelli contro il capo politico: "I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta". Circa duemila le autocandidature, ci sono pure i parenti dei big

Ci sono i magistrati Giuseppe Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, l'ex sindaca di Torino Chiara Appendino, l'ex ministro all'Ambiente Sergio Costa e il professor Livio De Santoli, il ministro Stefano Patuanelli, i capigruppo alla Camera e in Senato Francesco Silvestri e Mariolina Castellone. E poi i vicepresidenti del M5s, quelli che ancora non hanno ricoperto due mandati, come Alessandra Todde, Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi e Mario Turco, oltre a volti noti come Gubitosa, Licheri o Floridia (candidata senza successo alle primarie per la presidenza della Regione Sicilia).
  
Sono i nomi che compongono il listino bloccato di Giuseppe Conte, 15 nomi "che, in ragione dell’esperienza maturata e dei ruoli che hanno ricoperto o ricoprono, assicureranno quella continuità di azione e di esperienza necessaria per affrontare la nuova legislatura", come è scritto sul sito del Movimento 5 stelle. Ovvero coloro che saranno sistemati in posizione strategica nelle liste elettorali e quasi certamente riusciranno ad entrare in Parlamento. Uno schema in cui trovano spazio i fedelissimi del Movimento, in particolare quelli che hanno imparato a muoversi nei palazzi, ma anche l'attenzione alla transizione ecologica, con Costa appunto e Livio De Santoli, grande esperto di energia.

  

Ma il fatto nuovo è rappresentato soprattutto dalla presenza di epsonenti della società civile, i due magistrati individuati da Conte, molto noti al pubblico, sebbene per ragioni diverse: quel Federico Cafiero De Raho, ex procuratore antimafia, che nelle intenzioni del capo politico tornerà utile ad attrarre consensi in Campania - oltre a mostrare una certa sensibilità rispetto ai temi legalitari -  e poi Giuseppe Scarpinato con cui i grillini proveranno a coprire l'elettorato siciliano.

Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo e componente del pool antimafia, si è spesso posto in contrasto con i giudici, guadagndosi le cronache: è accaduto con la Consulta, per esempio, sull'ergastolo ostativo, o più di recente con la sentenza sulla Trattativa stato mafia. Un tema su cui si è speso molto. Ma i suoi interventi qualche anno fa sono stati ospitati anche da spazi come Memmt - Mosler Economics modern money theory, sito "scinetifico", che proponeva l’uscita pilotata dall’euro per ottenere la piena occupazione e il ritorno della democrazia.

 

La scelta di blindare alcuni nomi tuttavia non è stata apprezzata da tutti nel Movimento. E se nei giorni scorrsi era stata l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi a chiedere maggiore trasparenza nei processi di selezioni, oggi è Danilo Toninelli ad agitare gli animi sconfessando di fatto la linea Conte: "Votiamo i nostri portavoce del M5S! Cerchiamoli nei listini liberi e aperti, dove tutti partono dalla stessa linea di partenza. I listini bloccati lasciamoli alla Meloni o a Letta", è la stoccata dell'ex ministro ai Trasporti, che poi spiega meglio il suo ragionamento: "Una candidata come Chiara Appendino merita di essere eletta perché ha preso più voti dagli iscritti, non perché è blindata da una scelta che non ha nulla a che vedere con la democrazia diretta". 

 

 

L'elenco dei "garantiti" sarà in ogni caso sottoposto al giudizio degli iscritti grillini, che potranno votare oggi, fino alle 22, per le Parlamentarie. Oltre ai nomi individuati da Giuseppe Conte, che correrà per la Camera nel collegio Lazio 1, sono arrivate circa duemila candidature. Altre sono state respinte, in particolare in Campania dove si temeva il pericolo infiltrati, ovvero il rischio che figure vicine agli scissionisti di Impegno civico di Di Maio (e Tabacci) potessero essere eletti tra i pentastellati. Curiose invece le candidature di Davide Buffagni, fratello dell'ex viceministro allo Sviluppo economico Stefano, oppure quella - già annunciata -  di Ergys Haxhiu, compagno della ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, diventato "famoso" per un meme anti Draghi nei giorni della crisi di governo. Sempre per il filone "parenti", ci proverà pure Paolo Trenta, fratello di Elisabetta, ex ministro della Difesa governo Conte I, quello gialloverde.

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