Il caso

Letta-Meloni, sfida Usa in tv. Il dem alla Cnn contro "il pericolo trumpismo in Italia"

Simone Canettieri

Continua il confronto a distanza dopo i video in tre lingue.  Due settimane fa la leader di FdI era stata intervistata da Fox News, domani tocca al segretario Pd 

Aspettando un faccia a faccia in tv in Italia, continua la sfida a distanza all'estero fra Giorgia Meloni ed Enrico Letta. E se la leader d'Italia  due settimane fa si è presentata davanti alla telecamera di Fox News, domani tocca al segretario del Pd che sarà intervistato da Isa Soares della Cnn.

Per il leader del Nazareno la vetrina americana sarà l'occasione per "rilanciare il pericolo di remake del trumpismo in Italia se dovesse vincere Meloni: una svolta reazionaria per il Paese".

Quindici giorni fa la capa della destra italiana aveva detto a Fox News che "i sondaggi dicono che FdI è il primo partito, e il primo partito della coalizione indicherà il nome del premier. Vediamo cosa succederà nelle urne, se così sarà potrei essere la prima donna a guidare il governo italiano nella storia e sarebbe per me un grande onore". 

Va avanti dunque il confronto internazionale fra i segretari dei principali partiti che si giocano il primo posto nei consensi degli elettori. 

La settimana scorsa è stata proprio Meloni a pubblicare un video in tre lingue (francese, spagnolo, inglese) per rassicurare l'Europa sulla collocazione del suo partito, senza nostalgie per il passato:  "La destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche". Meloni aveva posto enfasi sul fatto che non ci sarà nessun "pericolo per la democrazia", nessuna "svolta autoritaria", dicendo di non voler mettere a rischio "la stabilità italiana, europea, internazionale".

A stretto giro di posta, ecco Letta, tre giorni fa, con un video sempre in tre lingue per  ricordare "le pericolose alleanze europee di Giorgia Meloni, i voti contro il Next Generation EU del gruppo della leader di Fratelli d'Italia al Pe e i fallimenti della destra italiana". Un modo, per il segretario del Pd, anche per rimarcare il pericolo che "l' Italia diventi come l'Ungheria di Orban". E domani il corpo a corpo fuori dai confini continua. 

Di più su questi argomenti:
  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.