La Regina si ritira: fatali i suoi tweet contro Israele. Letta offre il suo seggio blindato ad Amendola
Il segretario lucano, uno degli under 35 elogiati dal segretario dem, costretto al passo indietro dopo le polemiche per le sue posizioni filopalestinesi. Al suo posto, in Basilicata, è pronto il sottosegretario agli Affari europei
Alla fine il passo indietro c'è stato. Ma alla fine, però. Al termine, cioè, di una disorientante carambola di mezzi annunci, smentite, ripensamenti. Poi, appunto, la decisione finale sollecitata, per non dire imposta, dal Nazareno. E così Raffaele La Regina, il giovane capolista del Pd in Basilicata, uno dei cinque under 35 su cui tanto Enrico Letta aveva voluto puntare per mostrare il rinnovamento del suo partito, ha ufficilizzato il suo ritiro: non sarà più lui il candidato blindato in Lucania. Seggio che subito il segretario dem ha offerto a Enzo Amendola, sottosegretario uscente agli Affari europei, uomo di governo e di grande esperienza diplomatica, rimasto a suo volta, nei giorni scorsi, tagliato fuori dalla lotteria delle liste: quella che lo aveva visto sacrificato, nei collegi della sua Napoli.
Fatali, per il destino di La Regina, sono stati certi suoi vecchi tweet di solidarietà allo stato palestinese, e aspramente critici nei confront di Israele. Tweet dapprima rinnegati ("dei semplici meme, delle battute rilanciate distrattamente", s'era giustificato lui); poi resi invisibili dall'autore che aveva oscurato il suo profilo social, non senza aver ribadito, ancora stamane, che no, di ritirarsi proprio non aveva intenzione. E invece, a ora di pranzo, la capitolazione: "Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perchè questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo", ha scritto, sempre su Twitter, La Regina, fedelissimo di Peppe Provenzano, vice di Letta al Nazareno, e da pochi mesi segretario lucano del Pd. Troppo complicata, del resto, la posizione di Letta, per potere accettare di dovere pararsi dalle accuse piovutegli dalla destra, e in particolare da Matteo Salvini, che lo accusavano di essere un fiancheggiatore dei nemici di Israele. Di qui, dunque, la necessità del passo indietro.
Che prelude, ora, al passo avanti di Amendola, in questa tarantella estenuante che è la definizione delle liste elettorali, da completare entro lunedì. Il sottosegretario si è riservato un supplemento di riflessione, dopo aver ricevuto la proposta da Letta. Proposta allettante, comunque, per uno che, come lui, al momento si ritrova sull'orlo di una elezione in Parlamento tutt'altro che scontata, relegato com'è in terza posizione nel listino proporzionale in Campania.