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il caso

Le devianze e lo sport: ecco da dove nasce il modello islandese di Meloni

Ruggiero Montenegro

La leader di FdI ha firmato la prefazione di "Miracolo Islanda”, un libro che analizza le politiche sportive della piccola isola. L'autore è Andrea Montemurro, ex numero uno del calcio a 5 italiano, finito al centro di un presunto scandalo a sfondo sessuale

Devianze, sport e sovranismo: dietro il post delle polemiche, quello pubblicato ieri da Fratelli D'Italia, c'è un libro del 2021: "Miracolo Islanda, lo sport come antidoto alle devianze giovanili”, di cui Giorgia Meloni ha scritto la prefazione. 

 

 

L'autore è lo scrittore e giornalista Andrea Montemurro, ex presidente della Divisione calcio a 5 italiana e consigliere Figc tra il 2016 e il 2020, finito al centro di un presunto scandalo a sfondo sessuale, ribattezzato "calcettopoli": secondo l'accusa avrebbe rivelato notizie sul fallimento di una squadra della Divisione - l'Asd Maritime Futsal Augusta - al presidente del Latina, Gianluca La Starza, che ne avrebbre tratto vantaggio a livello di calciomercato. La Starza avrebbe cosi ricambiato la cortesia, in base ad alcune intercettazioni, offrendo i servizi di una donna all'allora presidente del futsal. Il caso è costato poi a Montemurro il deferimento da parte della Procura federale “per avere violato i principi di lealtà, correttezza e probità sportiva”, in quanto le informazioni rivelate erano “era ancora riservate”. 

Ma al di là delle beghe processuali, a interessare è l'approccio islandese su cui Montemurro si sofferma, prendendo spunto dagli storici successi sportivi della piccola isola del nord Europa - la conquista dei quarti di finale degli Europe 2016 e la successiva qualificazione ai Mondiali del 2018. Da qui nasce “una riflessione di carattere generale ed un'analisi approfondita di carattere sociologico, con particolare attenzione alle attività attuate per il contrasto e la prevenzione delle devianze giovanili a favore di una politica basata sulla pratica sportiva”, come si legge nella descrizione del libro. 

Quello dell'Islanda non sarebbe un miracolo, secondo l'autore, ma l'effetto di una programmazione ben studiata. Una pianificazione in cui, a leggere alcuni passaggi della prefazione, Meloni individua elementi, per così dire, di quel sovranismo che vorrebbe portare a Palazzo Chigi: “Dietro la formula vincente del modello islandese, c’è la capacità di aver creato un sentimento di vera appartenenza alla comunità nazionale”, scrive infatti la leader di FdI. E ancora: “Gli investimenti dello Stato, la programmazione sportiva e la voglia di combattere le devianze giovanili sono lo specchio di un amore infinito per la propria terra”. 

Una visione in cui lo sport si lega a una prospettiva politica funzionale ai valori cari a Fratelli d'Italia: “L'amore infinito per la propria terra” e “la vera appartenenza alla comunità nazionale”, appunto. Ovvero gli stessi elementi con cui combattere “per le nostre tradizioni contro il processo islamizzazione dell'Italia e dell'Europa” e contro il “pensiero nichilista che vuole distruggere la nostra identità”, secondo le parole usate in varie occasioni proprio da Meloni.

 

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