il comizio

Meloni apre la campagna elettorale. “Sul video dello stupro aspetto i pm”

Simone Canettieri

Dopo il Meeting di Rimini la leader di Fratelli d'Italia va ad Ancona, dove la accolgono duemila persone: “I migliori ci hanno lasciato una situazione difficile", dice dal palco. Sulle devianze: “Da ragazza ero obesa e lo sport mi ha aiutato”

Ancona. “Esiste Ascoli Piceno?”, si chiedeva Giorgio Manganelli in un articolo da prestigiatore del linguaggio. “Esistono le Marche, simbolo della nostra classe dirigente che sa governare ed è pronta a governare”, risponde Giorgia Meloni dal palco di Ancona. Duemila persone, 23 agosto, piazza Roma. Tanti giovani, diverse mascelle importanti. Si distribuiscono bandiere e dépliant con l’enigmistica dei patrioti (uno orizzontale: novello Alfano ex 5 stelle, spoiler: Di Maio).

La presa del cielo della capa della destra italiana parte da qui. Dall’argenteria di Fratelli d’Italia, regione di mezzo con nord e sud incorporati (l’unica a contenere tutti i ceppi dialettali: celtico, latino, greco). La precede infatti il governatore-fratello Francesco Acquaroli. Si vede Guido Castelli, candidato al Senato ex sindaco di Ascoli messo in croce per un saluto romano a Predappio quando ancora aveva i capelli e l’acne (“Infatti, avevo 15 anni: mi iscrissi al Fronte della gioventù per reazione perché i comunisti contestarono mio padre in quanto socialdemocratico, ebbi una reazione alla Fini”). Meloni spunta qui direttamente dal Meeting di Rimini. “Sembrava di stare ad Atreju dall’accoglienza che Giorgia ha ricevuto”, dice Francesco Lollobrigida, contesissimo dalle fan (“una foto, Lollo!”).

Il debutto della campagna elettorale di Meloni – qui nelle Marche nere antiabortiste e omofobe, come scrive il Guardian – non si scosta più di tanto dal registro suadente di qualche ora prima alla festa di Cl. Certo è un comizio, ma non si urla come a Marbella. “Sono pronta a governare, ma i migliori ci hanno lasciato una situazione difficile”. Meloni dice di non vendere sogni, ma solide realtà (“nel nostro programma non c’è nulla di irrealizzabile”). Poi l’aspirante premier sale sul treno del vittimismo. Sulle devianze che si curano con lo sport dice: “Da ragazza ero obesa e lo sport mi ha aiutato”.

 

Sul video della donna stuprata a Piacenza confessa: “Mi aspetto un avviso di garanzia”. In disparte c’è Tommaso Longobardi, il Morisi di FdI, guru dei social e capo della bestiolina che Giorgia va subito a cercare finito il comizio. Tutti i giornali stranieri intanto attaccano la leader per questa storia del video. Il vero nervo scoperto di Meloni in queste ore. “Non mi sento di chiedere scusa, ho solo rilanciato il video pubblicato da un giornale nazionale”. La versione antisistema, chissà quanto vera, comprende anche gli attacchi alla “sinistra, ai giornali, ai salotti, ai talk”. Risposta del pubblico, scene già viste ai tempi del M5s e della Lega: “Giorgia, Giorgia”. Segue il balletto della leader. Spunta un cartello. “Benvenuta, Dio ti benedica: il Pd è peggio della guerra”. Segue anche la retorica della ragazza che viene da una famiglia poco abbiente, motivo per il quale è contro il Reddito di cittadinanza. “Ho fatto la cameriera”. Qui è pieno di parlamentari che sperano di diventare sottosegretari. Prossima tappa lunedì a Catania. Intanto le Marche metafora d’Italia. Diceva Ennio Flaiano: “C’è un sacco di gente che vive e lavora a Macerata”.  

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.