meeting di rimini

Salvini vuole ripensare le sanzioni contro la Russia. Tajani al Foglio: "No, non vanno tolte"

Carmelo Caruso

"Chiedo di valutare lo strumento delle sanzioni", dice il leader della Lega dal meeting di Rimini. Ma nella coalizione c'è l'argine di Forza Italia. E Letta replica: "La cosa peggiore è dare segnali di cedimento a Putin. Non dobbiamo cambiare linea"

Rimini. Arriva al Meeting di Rimini e la dice enorme. Matteo Salvini vuole ripensare le sanzioni contro la Russia di Putin. Rispondendo a una domanda dei giornalisti il leader della Lega dice “chiedo di valutare lo strumento delle sanzioni”. Si appella a Bruxelles per stemperarla. “Spero che Bruxelles stia facendo una riflessione”.

 

Il senso del suo ragionamento è che le sanzioni stanno gravando sugli Stati europei. “Sulle sanzioni bisogna guardare i numeri. Per la prima volta nella storia il sanzionato ci guadagna”. Lo ferma a strettissimo giro il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani. Quando il Foglio gli chiede se condivide l’opinione di Salvini, Tajani, risponde con un secco no: “Le sanzione non vanno tolte. La Federazione Russa deve capire la gravità della sua aggressione. Non c’è pace senza giustizia”. Letta replica a Salvini, sullo stesso palchetto e dopo pochissimi minuti: “La cosa peggiore è dare segnali di cedimento a Putin. Non dobbiamo cambiare linea. Significherebbe darla vinta a Putin. Putin sta ricattando l’Italia”. Ma sulla politica estera qual è l’agenda del centrodestra?

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio