crepe nel carroccio
Meloni sarà la premier del centrodestra. Parola di Fedriga
Il presidente del Friuli Venezia-Giulia esprime una presa di posizione sulla premiership che Salvini continua a evitare: "Avrei indicato anche prima il nostro candidato". E contraddice il leader sulle sanzioni alla Russia: "Possono essere mantenute"
“Fosse stato per me, avrei indicato anche prima il nostro candidato presidente del Consiglio - non formalmente, ma di fronte agli elettori -, visto che ci facciamo promotori del presidenzialismo”. Parola di Massimiliano Fedriga, il leghista più popolare dopo Matteo Salvini. E il candidato del centrodestra, se Fratelli d'Italia sarà il primo partito, è Giorgia Meloni, conferma il governatore.
In un’intervista a La Stampa, il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni spiega che “l’accordo del centrodestra è chiaro”. Alla domanda su come si muoverà il Carroccio nel caso in cui Fdi fosse primo partito, seguono parole chiare da parte di una figura di spicco leghista dopo alcuni tentennamenti del partito. Dice che vorrebbe un secondo mandato per governare la sua Regione, ma Fedriga – in grado di dialogare con il governo Draghi più di Salvini – rappresenta qualcosa di più.
Come già scritto sul Foglio, nel partito ci sono due cartelli, due gommoni che in silenzio caricano uomini. Due distinte piattaforme che preparano la ricostruzione. Una è quella di Riccardo Molinari, che con una scalata scientifica in Piemonte ha sostituito e rimosso due suoi vecchi maestri: Oreste Tino Rossi e Roberto Cota. L’altra è quella di Fedriga. Che alla Stampa smentisce anche la linea del Capitano sul tema delle sanzioni alla Russia: "Credo che possano essere mantenute". Una posizione netta, con qualche precisazione: "Serve però un ombrello nazionale ed europeo, con risorse straordinarie, come quelle per la pandemia. Se le sanzioni devastano il nostro tessuto sociale, facciamo il gioco di Putin, che punta sullo stremare l’opinione pubblica europea fino a farla rivoltare contro la posizione responsabile presa sull’invasionedell’Ucraina".
Sul fronte della riforma della legge elettorale, invece, il governatore è sicuro che un cambiamento in senso proporzionale aiuterebbe solo i partiti e porterebbe governi deboli, che dovrebbero invece poter durare cinque anni.
Il suo libro, in uscita il 13 settembre, è una biografia. Si intitola “Una storia semplice”. Inizia raccontando la notte della prima riunione con i suoi collaboratori dopo l’innesco dell’epidemia da Covid. Sono passasti più di 25 anni da quando, appena quindicenne, Fedriga iniziò facendo volantinaggio a Trieste. “Nonostante i colpi di vento e i trambusti, questo partito è rimasto sempre in piedi. Vediamo cosa succede il 25, ma nella mia regione le assicuro che il M5S non ci supererà. La fortuna della Lega, comunque, è che non è un partito di cartapesta”.