interferenze russe
Soldi russi ai partiti, Urso (FdI): "L'Italia non è coinvolta". Ma è polemica
La denuncia dei servizi segreti americani preoccupa l'Europa e agita la campagna elettorale italiana. I partiti chiedono "chiarezza". Convocata per venerdi una riunione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica
Secondo un report declassificato dell'intelligence americana, dal 2014 (anno dell'occupazione della Crimea) la Russia ha segretamente trasferito "almeno" 300 milioni di dollari in oltre 20 paesi stranieri con l'obiettivo di "influenzare partiti e politici", soprattutto "nazionalisti, anti europei e di estrema destra". A rivelarlo è stato un alto funzionario dell'amministrazione degli Stati uniti citando una "preoccupata" nota inviata dal segretario di Stato Antony Blinken a numerose ambasciate all'estero. Le informazioni sensibili sono state condivise con i governi dei paesi alleati coinvolti. Parlando con i giornalisti, il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price ha detto che questa "ingerenza elettorale è un assalto alla sovranità". Price ha poi aggiunto che gli Usa vogliono denunciare "pubblicamente le strategie e le tattiche" di Vladimir Putin, a partire dal "tentativo di intaccare la capacità delle persone in tutto il mondo di scegliere il proprio governo".
La scoperta di una campagna di influenza russa a suon di finanziamenti arriva a poche settimane dalle elezioni negli Usa ma anche in alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, dove sono arrivate subito le reazioni della politica. "Mi sono confrontato con l'Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica Franco Gabrielli e al momento non esistono notizie che ci sia l'Italia tra i paesi coinvolti", ha spiegato questa mattina su Rai3 Adolfo Urso, presidente del Copasir. Il senatore di FdI, che si trova a Washington, ha detto che incontrerà il presidente della Commissione intelligence del Senato per chiedere "notizie in merito". Urso ha infine precisato che è "evidente che l'ingerenza straniera esiste e che Russia e Cina tentano di delegittimare in vari modi le nostre democrazie e noi dovremo contrastarle". Una riunione del Copasir è stata convocata per venerdi, alla presenza del sottosegretario Franco Gabrielli.
Intanto, è scoppiata la polemica tra i partiti, con il centrodestra che ha preso subito le distanze e Pd e Terzo Polo che invitano a fare chiarezza.
"La nostra democrazia è troppo preziosa per metterla in vendita. Chiediamo a tutti i partiti politici italiani di assicurare la propria estraneità a questi finanziamenti”, ha detto la responsabile Esteri del Pd Lia Quartapelle, sulla stessa linea del segretario dem Enrico Letta che in un'intervista con il direttore del Foglio Claudio Cerasa ha chiesto di "fare chiarezza" sottolineando come sia "grave che la Lega non abbia mai disdetto la sua alleanza con il partito Russia Unita di Putin" e ricordando che Marine Le Pen ha ammesso di aver ricevuto finanziamenti da una banca russa.
Guido Crosetto, tra i fondatori di FdI, ha scritto su Twitter che "la cosa non mi stupisce perché c'era una tradizione antica da parte loro (russi, ndr). Però vorrei sapere i nomi, se esistono, di eventuali beneficiati italiani. Perché è alto tradimento". Nel frattempo la leader del suo partito, Giorgia Meloni, ha dichiarato che "La Ue nei mesi scorsi ha già ampiamente fatto esempi su come in altre nazioni la Russia abbia tentato in questi anni di aumentare la sua sfera di influenza usando strumenti a 360 gradi. E' importante saperlo, ed è importante sapere se le scelte che alcuni fanno siano convinte o in qualche modo influenzate da qualche interesse".
Il capo della Lega Matteo Salvini ha precisato di non aver "mai chiesto e mai preso soldi, rubli, euro, dinari, dollari dalla Russia". Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani spinge per "fare chiarezza sulle interferenze straniere" nella politica, aggiungendo che il partito di Silvio Berlusconi "non ha mai ricevuto aiuti di alcun tipo dalla Russia. Chi si faceva riempire le casse di rubli per andare contro l’Occidente era il Partito comunista italiano".
"I nomi dei politici e/o dei partiti italiani che hanno ricevuto finanziamenti dalla Russia devono essere resi noti prima del voto. Si tratta di un elemento fondamentale per compiere una decisione consapevole il 25 settembre", ha scritto su Twitter il leader del Terzo polo Carlo Calenda. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha auspicato "l'istituzione di una commissione d'inchiesta" affermando che "sono settimane che dico che c'è un rischio di ingerenze russe nella campagna elettorale italiana. Putin ci ha fatto salire di 10 volte le bollette e ora sta provando a ingerire nella campagna elettorale".
Una dura reazione è arrivata anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Non dobbiamo perdere di vista il modo in cui gli autocrati stranieri prendono di mira i nostri stessi Paesi. Dobbiamo proteggerci meglio dalle interferenze maligne. Questo è il motivo per cui presenteremo un pacchetto di Difesa della Democrazia. Porterà alla luce l'influenza straniera nascosta e finanziamenti loschi. Non permetteremo ai cavalli di Troia di nessuna autocrazia di attaccare le nostre democrazie dall'interno".
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