Foto di Andrea D'Errico, via LaPresse 

Dal Msi a FdI

Il ritorno di Gianfranco Fini, che elogia Meloni: "Ho sempre creduto in lei"

Antonia Ferri

L'ex presidente della Camera torna a parlare dopo anni di silenzio. E davanti alla stampa estera dà il suo sostegno alla leader di FdI. Ridando vita a un rapporto che sembrava perso

Nel 2015 Gianfranco Fini, ex presidente della Camera, nonché ex presidente di Alleanza nazionale, parlava di due destre, una era quella del partito di Berlusconi, l'altra era la Lega "con l'aggiunta della costola di Giorgia Meloni, sempre più mascotte di Salvini". La definiva, allora: "una destra minoritaria che si nutre di due spettri, due paure: immigrazione e Unione europea". Oggi, che Fratelli d'Italia ha vinto le elezioni con una netta maggioranza, Fini ritorna, in punta di piedi, a dare il suo appoggio alla ex pupilla: "Ho sempre creduto in lei". L'ex presidente della Camera ha parlato alla stampa estera di tutti i temi che sono sul tavolo da mesi. L'Alleanza atlantica: "anche il Movimento sociale italiano ha votato a favore della Nato". I valori occidentali di cui, secondo il Fini del 2022, Giorgia Meloni è portatrice. E il fascismo - con un focus per sminuire la simbologia della fiamma - da cui si è allontanata, d'altra parte, come sottolinea l'allora segretario del Msi, durante la svolta di Fiuggi, "Meloni ha votato a favore".

 

I nuovi contatti tra la nuova leader della destra e quello passato non rinnegano la promessa dichiarata più volte per cui non ci sarebbe mai potuto essere un ricongiungimento tra la politica di Gianfranco FIni e quella "destra secondaria". Eppure, sono specchio di una Giorgia Meloni che non ha mai governato e, che come abbiamo scritto più volte su queste pagine, sta esercitando tutta l'arte della cautela che ha a disposizione: vuole mostrarsi atlantista, europeista, filoucraina. In una parola: fidata. E così la definisce tutt'oggi, srotolando davanti ai giornali stranieri il suo curriculum: "Ha vinto il congresso per qualità, diventando nel 2004 presidente di Azione giovani". 

 

E da coordinatrice, fece un discorso, al congresso nazionale di An nell'aprile del 2002, ancora sconosciuta. Sfoderò al tempo quell'abilità di coinvolgimento del mondo giovanile della destra che lo stesso Fini le attribuisce: definì Azione giovani una comunità di ribelli, che s'impegnano per modificare la realtà che non li soddisfa. E concluse citando J.R.R. Tolkien: "Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo [...] il nostro compito è sradicare il male al fine da lasciare a quelli che verranno dopo terra sana da coltivare". Nel discorso di chiusura di 22 anni dopo a Piazza del Popolo, la leader di FdI ha citato una frase non riconosciuta dagli storici di San Francesco: "Comincia a fare quel che è necessario, quello che è possibile, e alla fine ti scoprirai a fare l'impossibile". La Giorgia Meloni vicepresidente della Camera e quella premier in pectore sono divise da due riferimenti culturali diversi e uno politico, per l'appunto Gianfranco Fini, che invece sta tornando.