continuità
La pace, l'illusione nazionalista, il Pnrr: Mattarella avverte il governo che verrà
"La via per la pace passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale", dice il presidente della Repubblica, che ricorda al prossimo esecutivo gli accordi sul Recovery: "Proseguire rispettando tempi e impegni. Ne va del nostro ruolo in Europa". Macron atteso al Quirinale il 23-24, potrebbe esserci anche il primo incontro con Meloni
Lavorare per la pace e mantenere gli impegni presi, nel solco europeista e atlantista. Quando mancano ormai pochi giorni alla nascita del prossimo governo, Sergio Mattarella fissa i paletti, la strada entro cui l'esecutivo dovrà muoversi. A partire dalla guerra in Ucraina, di cui "l'Europa è un bersaglio": "una guerra sciagurata", come la definisce il presidente delle Repubblica, "che la Federazione Russa ha scatenato arrogandosi un inaccettabile diritto di aggressione", inquindando "ogni campo delle attività civili e delle relazioni". Per questo, "la pace è urgente è necessaria".
Nessun passo indietro rispetto a Putin, non si tratta di una pace purché sia, è questo il monito del capo dello stato, che pur senza nominarla inevitabilmente si rivolge a chi sarà chiamato guidare la prossima fase, Giorgia Meloni. "La via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino", scandisce Mattarella. L'occasione è la cerimonia, che si è tenuta ieri, di consegna delle onorificenze dell'Ordine "Al Merito del Lavoro" ai Cavalieri nominati il 2 giugno 2022. Parole, quelle del presidente della Repubblica sul conflitto in Ucraina, che assumono un peso ancora maggiore perché arrivano proprio nel giorno in cui il Cremlino è tornato a bombordare Kyiv, e non solo, colpendo indiscriminatamente i centri abitati, e rivendicando la rappresaglia dopo l'attacco al ponte in Crimea.
"L’Europa ha il dovere di una risposta unitaria e coerente. Ne è stata all’altezza con le sanzioni economiche alla Russia, con il sostegno alla resistenza dell’Ucraina e ai bisogni materiali della sua popolazione", continua Mattarella, senza nascondere tuttavia come Bruxelles fatichi "a esprimere una politica di solidarietà e di coesione sulle conseguenze economiche e sociali di questa guerra". Il riferimento è alla questione energetica e ai suoi effetti. "A questo va posto rimedio", con lo stesso spirito comunitario che ha guidato la risposta europea alla pandemia. "Occorre proseguire con questo intento anche nell’attuale crisi" e "soltanto l’Unione Europea ha la forza per farlo". Bisogna comprendere "che l’illusione di risposte nazionali su questo terreno è destinata a restare tale", sottolinea ancora Mattarella, in un passaggio che questa volta sembra chiaramente diretto ai sovranisti.
Parla a loro - che più volte in campagna elettorale hanno agitato la volontà di ridiscutere gli accordi - anche a proposito del Pnrr: "Non possiamo perdere questa sfida. È stato compiuto il primo tratto del percorso, si deve proseguire rispettando tempi e impegni. Non possiamo dissipare questa opportunità di rinnovamento e di sviluppo". È anche una questione di credibilità: "Ne va, anche, del nostro ruolo in Europa, che deve essere trainante".
Il solco è insomma tracciato, ed è lo stesso in cui si è mosso il governo Draghi, anche in un sistema di alleanze e partner. In questo contesto, il 23-24 ottobre sarà in Italia il presidente francese Emmanuel Macron: sarà anche l'occasione per un pranzo al Quirinale con Mattarella, che successivamente accompagnerà il leader francese in una visita alla comunità di Sant'Egidio. In quegli stessi giorni potrebbe nascere il nuovo governo: l'intenzione del presidente della Repubblica è che, dopo l'inaugurazione delle Camere di giovedì 13 ottobre, si proceda spediti con le consultazioni per arrivare quanto prima alla fromazione dell'esecutivo. Ed ecco che allora, la visita italiana di Macron potrebbe diventare anche l'occasione per il primo incontro con la nuova premier Giorgia Meloni.