il testo integrale
Fontana: "L'Italia non deve omologarsi. Garantirò le minoranze". E ringrazia il Papa (e Bossi)
Il neopresidente della Camera ha tenuto il primo discorso insediandosi a Montecitorio. Ecco cosa ha detto
Pubblichiamo qui di seguito il discorso intergrale tenuto dal neopresidente della Camera Lorenzo Fontana al suo insediamento.
È con forte gratitudine e grande commozione che mi rivolgo a voi per ringraziarvi per la fiducia espressa nei miei confronti, si aper coloro i quali hanno votato per me che per quelli che non hanno votato per me. Il Parlamento rappresenta la più alta e significativa manifestazione della rappresentanza democratica, e sarà un grande onore per me dirigerne i lavori. Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perno della nostra Nazione e fondamentale garante della nostra Costituzione e custode dei suoi valori fondamentali, e all’intera Corte costituzionale. Desidero congratularmi con il neo eletto Presidente del Senato Ignazio La Russa, certo dei validi e proficui rapporti che si avvieranno in questo principio di Legislatura. Parimenti rivolgo un saluto al Segretario Generale e a tutti i funzionari e i dipendenti della Camera, con i quali sono certo intratterrò una fruttuosa sinergia. Desidero poi indirizzare il mio saluto anche al mio predecessore Roberto Fico, ringraziandolo per l’impegno profuso nello svolgimento del suo mandato e nella direzione dei lavori parlamentari.
Voglio dedicare un primo saluto al Pontefice Francesco che rappresenta il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani e promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo, a partire dal rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali umani, e che sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza eguali. Infine, permettetemi un ringraziamento personale all’Onorevole Umberto Bossi, senza il quale non avrei iniziato la mia attività politica e, visto che è anche un nostro collega, lo ringrazio personalmente.
Al pari dei miei predecessori, i Presidenti Fico, Boldrini e Fini, sono giunto alla Camera per promuovere il Bene comune per i cittadini, esprimendo i valori e gli ideali che orientano le azioni politiche. Il mio impegno sarà di rappresentare e coadiuvare l’azione parlamentare di tutti gli Onorevoli Deputati, nel rispetto assoluto della parità di diritti per tutti i Deputati della Repubblica, siano essi appartenenti alla maggioranza e all’ opposizione. La legislatura che sta iniziando dovrà avere il compito di riaffermare il ruolo centrale del Parlamento quale luogo delle decisioni politiche: dopo la parentesi imposta dalle emergenze che hanno attraversato la scorsa legislatura, e che purtroppo in parte ci sono ancora oggi, è necessario che il Parlamento riacquisti la consapevolezza della sua funzione costituzionale, che è, primariamente, quella della definizione delle “regole” che impegnano tutti i cittadini.
La rinnovata centralità del Parlamento rafforza anche il ruolo della politica e dei rappresentanti del popolo che hanno appena ricevuto il loro mandato elettorale. In questo rinnovato contesto, il ruolo del Presidente è quello di farsi garante del processo dialettico che deve essere alla base della elaborazione delle decisioni pubbliche e che sono tanto migliori se alle stesse hanno contribuito, pur nel rispetto del loro ruolo, anche le forze parlamentari non di governo. La Camera dei Deputati rappresenta le diverse volontà dei cittadini italiani che si sono recati al voto per eleggere i rappresentanti più vicini ai loro parametri valoriali e alle proprie necessità. La nostra è una Nazione multiforme, che parte dalla geografia più variata fino alle diverse realtà storiche, culturali e territoriali che l’hanno formata e resa il grande Paese che è oggi.
La ricchezza dell’Italia risiede proprio nella sua diversità e il compito delle istituzioni italiane è proprio quello di sublimare tali diversità, di valorizzarle attraverso le autonomie, nelle modalità previste e auspicate nella Costituzione. Il ruolo del Parlamento, sia all’interno delle aule che nella rappresentanza esterna, non deve prescindere dalla valorizzazione delle diversità e non deve cedere all’omologazione., L’omologazione è uno strumento dei totalitarismi, delle imposizioni centrali sulle espressioni della volontà dei cittadini. Beato Carlo Acutis disse “Tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie”. Era un ragazzo di 15 anni. L’Italia deve dare forza alla propria peculiare natura, senza omologarsi a realtà estere più monolitiche e a culture che non diversificano. Vedete la diversità non è rottura, non è indice di superiorità di alcune realtà su altre viste erroneamente come inferiori, ma è espressione di democrazia e di rispetto della storia. Come ricordato dal Presidente Mattarella recentemente, “il ruolo e lo spazio delle autonomie sono decisive. Il pluralismo delle istituzioni- e aggiungo io, nelle istituzioni- vissuto con spirito di collaborazione, come abbiamo visto nel corso dell’emergenza pandemica, rafforza la democrazia e la società. Dalle risposte che saranno date a questi temi dipenderà la qualità della nostra democrazia.”
Dobbiamo rispondere all’appello del Presidente e portare avanti un alto spirito di collaborazione per affrontare le forti problematiche che affliggono e spaventano i cittadini italiani. Il Presidente di una assemblea parlamentare è necessariamente anche il garante delle minoranze presenti in quell’organismo: solo tutelando le prerogative delle minoranze può dirsi rispettato il principio che è alla base di tutte le assemblee parlamentari, per il quale alle decisioni da assumere devono contribuire tutte le componenti rappresentate, nel pieno rispetto delle regole formali che il Parlamento si è dato. Ci sarà bisogno di una rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che questo Parlamento sarà chiamato ad elaborare: leggi oscure, o comunque imperfette, si traducono in costi per il cittadino, dispendio di energie, risorse e tempo, obiettivi mancati e, nei casi più gravi, negazione stessa di diritti. Su questo punto sarà necessaria una netta inversione di tendenza anche del rapporto tra il potere normativo del Governo e quello parlamentare, poiché quest’ultimo è quello che, più di tutti, garantisce – con il suo processo formale che vede la partecipazione di una pluralità di soggetti istituzionali - una giusta meditazione sulle decisioni assunte.
Viviamo in un momento di grande inquietudine, con la guerra alle nostre porte, la crisi internazionale, la crisi economica, un momento in cui le Istituzioni, in particolare il Parlamento, devono rappresentare un faro di sicurezza e serietà, ancor più che in altri momenti storici. Ai miei colleghi tutti auguro di vivere questa Legislatura con la serietà e la sobrietà che il momento richiede. I cittadini ci chiedono risposte urgenti, risposte a problemi impellenti, primo tra tutti la povertà, una parola che credevamo lontana, una realtà che parte dei ricordi dei nostri nonni e che sta bussando alla porta delle famiglie e delle imprese. La paura del futuro e l’insicurezza minacciano il nostro Paese e il suo benessere. Con grande emozione ed orgoglio, voglio ricordare che vengo da un quartiere popolare della mia città, Verona. Il mio quartiere è uno di quei quartieri in cui il destino sembra segnato in partenza. E posso dirvi per certo che, é quando si smette di credere, sperare e di immaginare un futuro migliore che ci si ferma.
Noi abbiamo il dovere di offrire agli italiani la realtà di un futuro possibile, l’orgoglio di un Paese che é tra le sette maggiori economie del Mondo, Paese fondatore dell’Unione Europea, creatore di bellezza e di gusto, con il Patrimonio artistico più invidiato al Mondo. Gli italiani hanno saputo rialzarsi dalla distruzione e dalle rovine della seconda guerra mondiale e costruire uno spazio di democrazia e libertà e di benessere economico grazie anche alla loro immensa creatività e ingegnosità che ci ha resi famosi ed apprezzati in tutto il mondo. Serve recuperare un po’ di orgoglio di quello che siamo. L’attuale periodo storico prevede a sua volta un altro sforzo a rialzare l’Italia. Non posso non rammentare a noi tutti che la legislatura che si apre dovrà affrontare temi fondamentali per il presente e il futuro del nostro Paese: la definitiva uscita dalla crisi pandemica, la prosecuzione nell’impegno per la ricerca della pace nel generale quadro della comunità internazionale e nei rapporti fra Ucraina e Russia, il rinsaldarsi della partecipazione dell’Italia, quale Stato fondatore, all’Unione europea, a cominciare dal rispetto degli impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la risposta alla crisi economia e sociale dei territori e, in primis, all’aumento dei costi dei beni primari e delle fonti naturali, il contrasto all’inflazione e al “caro energia”.
Mi accingo a svolgere l’alto incarico a cui mi avete chiamato con questa consapevolezza, profondo senso di responsabilità e avendo come punto di riferimento i principi della nostra Costituzione, che pongono al centro dell’attività politica la promozione e la tutela della persona. Una promozione ed una tutela che richiedono una leale collaborazione tra le istituzioni, in un impegno sinergico a cui sempre mi atterrò, soprattutto in un momento storico così complesso, che impone la massima coesione politica e sociale. Gli eventi molto gravi e drammatici, che hanno messo a dura prova il paese, e le sue istituzioni, e che ci richiamano al valore dell’unità nazionale intesa nel suo significato più alto che la Costituzione gli ha assegnato volto a garantire l‘uguaglianza e la coesione sociale. Il Parlamento, oggi più che mai deve essere luogo di iniziativa, stimolo, confronto e incontro delle volontà politiche del paese e assolvere in questo modo la sua altissima funzione di guida. Fare questo con rigore, con dedizione, impegno significa attuare la Costituzione repubblicana, e renderla operante ispiratrice della vita del paese. La Costituzione ci richiama a questo impegno nella prospettiva solidaristica, per assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale. Il nostro Parlamento è chiamato a svolgere un ruolo centrale in questo momento di grande difficoltà, quale promotore della tutela dei diritti e degli interessi che sono preordinati alla valorizzazione della persona e dei suoi bisogni, ed in particolare dei più vulnerabili e fragili.
La legge deve costituire lo strumento di garanzia del pluralismo degli interessi che le diverse forze politiche rappresentano. Maggioranza e opposizione dovranno dialogare per un proficuo innalzamento del livello di tutela delle persone, e dovranno garantire piena collaborazione con gli altri organi Costituzionali, nel rispetto dell’autonomia degli stessi e in armonia che le indicazioni che il Presidente della Repubblica ci ha espresso. Ed è in un momento come questo che siamo chiamati al massimo impegno e sforzo comune sopratutto per la tutela dei più fragili, così come ho cercato di fare come Ministro della famiglia e della disabilità, una esperienza da cui ho tratto degli insegnamenti molto importanti, in particolare dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie con cui ho avuto il privilegio di confrontarmi.
Nei momenti di crisi vedete, sono proprio le persone più fragili - e voglio proprio pensare ai 4 milioni di disabili che abbiamo in Italia- che soffrono di più e le loro famiglia. E su questo dobbiamo assolutamente impegnarci nel migliore dei modi. Mentre affrontiamo i gravi problemi e le minacce esterne che provano a indebolire il nostro Paese, dobbiamo ricordare quanto ci ha indicato San Tommaso d’Aquino: “il Male non è il contrario del Bene, è la privazione del Bene”. Il compito per noi parlamentari sarà di non privare del Bene l’Italia, ma al contrario lottare per esso con umiltà, serietà, sobrietà. Dobbiamo riportare fiducia, speranza, orgoglio e orgogliosamente rappresentare il popolo più bello e creativo del mondo. Mi metto al servizio del Paese e dell’Istituzione che rappresenta direttamente i cittadini. Vi ringrazio per l’attenzione che mi avete dedicato e auspico a tutte le Deputate e i Deputati un buon inizio di Legislatura, che sia proficua, efficiente e rispettosa.