l'esclusiva di lapresse
L'audio di Berlusconi: "Zelensky? Non posso dire quello che penso. Putin era contrario alla guerra"
Per il Cav. il presidente ucraino ha intensificato gli attacchi nel Donbass violando i patti di Minsk. Putin "ha subito una pressione forte da tutta la Russia. E allora si è deciso a inventare una operazione speciale". Gli applausi dei deputati all'assemblea di Forza Italia alla Camera
"Sapete com'è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete?". Quasi una confidenza, quella che Silvio Berlusconi ha rivelato ieri ai deputati di Forza Italia durante l'assemblea alla Camera. La versione del Cav. pubblicata in esclusiva da LaPresse, che già ieri aveva rilasciato una prima parte del discorso, è più o meno la stessa che l'ex premier aveva affidato a Bruno Vespa il 23 settembre scorso: Putin è stato costretto a reagire dopo una pressione militare dell'Ucraina in Donbass, ma ha fatto male i conti e la sua operazione speciale non è andata come previsto. Stavolta però il Cav. aggiunge qualche dettaglio in più: "La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche".
"Disperate, le due repubbliche (...) mandano una delegazione a Mosca (...) e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: 'Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu'. Lui - aggiunge - è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un'altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina".
Contro Zelensky, Berlusconi aggiunge: "Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c'è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me... lasciamo perdere, non posso dirlo...". E giù gli applausi dei deputati.
E poi aggiunge: "Oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d'America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L'unico vero leader sono io...".
L'audio è stato mandato in onda da Enrico Mentana su La7 e poco dopo Berlusconi ha telefonato in studio e precisato che "le parole registrate vanno inquadrate in un contesto più largo di preoccupazione generale, con gli Stati Uniti che hanno disatteso le premesse multilaterali di Trump".
Meloni su Berlusconi: "Con noi al governo Italia non sarà mai anello debole dell'occidente"
"Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo. L'Italia con noi al governo non sarà mai l'anello debole dell'occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato". Lo dice in una nota la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
Letta: "Le parole di Berlusconi sono gravissime"
"Le dichiarazioni di Berlusconi sono gravissime, incompatibili con il posizionamento dell'Italia e dell'Europa. Sono parole che pongono il nostro Paese fuori dalle scelte europee e occidentali e che minano alla base la credibilità del possibile nuovo esecutivo. Ogni governo che nasce in Europa oggi deve scegliere se stare con Putin o stare con l'Ucraina e con l'Unione Europa. Il governo Meloni sta nascendo sotto il segno della peggiore ambiguità". Così Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, ha commentato l'audio di Silvio Berlusconi pubblicato da LaPresse.
Conte: "Sue dichiarazioni minano posizione dell'Italia"
"Alla luce delle ultime e più complete dichiarazioni del presidente Berlusconi sul conflitto russo-ucraino emerge una chiara ed articolata linea, un chiaro, articolato indirizzo di politica estera del tutto inaccettabile per il nostro Paese. Alla luce di queste nuove dichiarazioni si pone seriamente un problema per il nostro Paese". Lo ha detto il presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, all'uscita dalla Camera.
Tajani si "smarca" da Berlusconi ed elogia Zelensky
Le altre reazioni
Le prime reazioni all'audio arrivano dalla coalizione, all'interno della quale si tratta ancora sulla composizione della squadra di governo. E non è un caso che le parole del deputato leghista Guglielmo Picchi siano andate a parare proprio sui ruoli del governo, che "forse sono da ripensare". Al momento, il favorito per il ministero degli Esteri sarebbe il forzista Antonio Tajani.
Anche dall'opposizione si sollevano dubbi sulla possibilità di affidare la Farnesina a Forza Italia. Su Twitter Carlo Calenda scrive "Forza Italia partito inaffidabile e chiaramente schierato con la Russia. Antonio Tajanj non dovrebbe diventare ministro degli Esteri."
Duro anche il commento di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di +Europa: "Le parole di Berlusconi su Zelensky e l’applauso dei deputati di Forza Italia sono un grave fatto politico che mina l’unità del prossimo governo, che non ha una linea comune su ciò che oggi è essenziale: la politica estera e l’aggressione di Putin all’Ucraina". Francesco Boccia del Pd: "Mentre Berlusconi scambia dolcissime lettere con Putin, Putin commette crimi di guerra. Dichiarazioni che fanno rabbrividire".